Confartigianato Imprese: “Bene il decreto Cura Italia sul settore turismo”

FIRENZE – Il decreto “Cura Italia”, varato ieri dal Governo, è secondo Jacopo Ferretti segretario generale di Confartigianato Imprese Firenze, una manovra “complessivamente positiva, che dovrà necessariamente essere seguita da un’altra nel mese di aprile. Per il tessuto imprenditoriale fiorentino sono importanti soprattutto le misure che hanno un’immediata ricaduta su bar, ristoranti e attività ricettive. L’unico […]

FIRENZE – Il decreto “Cura Italia”, varato ieri dal Governo, è secondo Jacopo Ferretti segretario generale di Confartigianato Imprese Firenze, una manovra “complessivamente positiva, che dovrà necessariamente essere seguita da un’altra nel mese di aprile. Per il tessuto imprenditoriale fiorentino sono importanti soprattutto le misure che hanno un’immediata ricaduta su bar, ristoranti e attività ricettive. L’unico neo è la soglia dei due milioni di fatturato”.

“Il 60% di credito di imposta sui canoni di locazione è fondamentale per i pubblici esercizi e i negozi, soprattutto quelli del centro storico che pagano affitti spesso esorbitanti e si sono ritrovati di fatto vuoti. Bene anche la moratoria sui finanziamenti che sospende il pagamento delle rate di mutui e finanziamenti perché va a sostegno delle aziende che avevano fatto investimenti: le banche si stanno già muovendo perché questa è una misura che non viene accordata in automatico ma su richiesta delle aziende. Bene anche le misure specifiche per il settore turistico, dove è prevista la sospensione di tutte le scadenze per i mesi di marzo e aprile senza nessun limite di fatturato: un arco temporale più ampio a prescindere dal volume d’affari degli alberghi è di grande importanza per Firenze dove il blocco del turismo ha avuto e avrà effetti particolarmente potenti”.

L’unico dato negativo, secondo Ferretti, è che per le imprese non turistiche con oltre due milioni di fatturato realizzato nel 2019 di fatto non c’è nessun rinvio delle scadenze fiscali: “Comprendo il punto di vista dello Stato che non può permettersi di non incassare niente e doveva necessariamente individuare un tetto, ma quella dei due milioni è una soglia molto bassa”. Secondo Ferretti servirà dunque un’altra manovra ad aprile, forse una terza a maggio.