Confartigianato Toscana: “Grande preoccupazione, gli autotrasportatori non escludono forme eclatanti di protesta”

FIRENZE – Basta subire le speculazioni. Nessuna proposta a oggi dal Governo per compensare il caro carburanti che sta facendo chiudere le imprese”. Roberto Tegas, presidente regionale di Confartigianato Trasporti (nella foto) esprime con queste parole la sua grande preoccupazione riguardo all’andamento degli incontri al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili per la vertenza […]

FIRENZE – Basta subire le speculazioni. Nessuna proposta a oggi dal Governo per compensare il caro carburanti che sta facendo chiudere le imprese”. Roberto Tegas, presidente regionale di Confartigianato Trasporti (nella foto) esprime con queste parole la sua grande preoccupazione riguardo all’andamento degli incontri al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili per la vertenza dell’autotrasporto. 

“Dal vice-ministro Bellanova solo un riferimento vago ad un futuro provvedimento del Governo che dovrebbe essere emanato per ridurre l’impatto del caro – gasolio sulle imprese”, prosegue Tegas che aggiunge: “Gli autotrasportatori hanno invece bisogno di interventi immediati. Si facciano subito controlli a tappeto per bloccare la speculazione e si fissi per decreto un tetto al prezzo del gasolio. Il Governo non ha compreso la gravità della situazione che stanno vivendo le imprese. Tanti autotrasportatori stanno riducendo la loro attività a causa dei costi ormai diventati insostenibili e potrebbero chiudere. Sono a rischio migliaia di posti di lavoro. La categoria necessita in primo luogo di interventi emergenziali per la propria sopravvivenza, non bastano i 15 centesimi di riduzione del prezzo del gasolio ventilati, e in secondo luogo strutturali per far ripartire l’intero comparto. La promessa di questi ultimi non è assolutamente sufficiente. C’è grande delusione purtroppo e davanti a tutto questo non si escludono forme eclatanti di protesta, nel pieno rispetto della normativa vigente, che comunque andranno ad incidere in maniera impattante su tutta la comunità. Cosa che vorremmo evitare”.