Confesercenti, i pubblici esercizi scrivono ai sindaci della Città metropolitana

FIRENZE – Se vogliamo, un appello. E’ quello rivolto dai pubblici esercizi di Confesercenti, che hanno scritto ai sindaci della Città metropolitana ribadendo che “anche nel nostro territorio è necessario un intervento importante per ripartire”. “L’entrata in vigore del Dpcm dell’11 marzo – si legge in una nota – ha previsto il blocco totale delle attività […]

FIRENZE – Se vogliamo, un appello. E’ quello rivolto dai pubblici esercizi di Confesercenti, che hanno scritto ai sindaci della Città metropolitana ribadendo che “anche nel nostro territorio è necessario un intervento importante per ripartire”. “L’entrata in vigore del Dpcm dell’11 marzo – si legge in una nota – ha previsto il blocco totale delle attività aperte al pubblico escluse quelle che operano nel settore dei beni di prima necessità. A questo proposito la Fiepet Confesercenti (Federazione Esercizi Pubblici e Turistici) chiede da subito un aiuto da parte dei Comuni”.

E ancora: “In queste ore sono arrivate le prime misure del governo con il decreto “Cura Italia”: è sicuramente una risposta importante ma non sufficiente. In attesa di misure più incisive pensiamo che anche a livello locale si debbano prevedere misure a sostegno delle imprese. Tanto più che, allo stato attuale, non abbiamo notizia di provvedimenti statali che intervengano sul tema dei versamenti inerenti la produzione di rifiuti per le medesime attività, per il periodo di sospensione, oltre che dei versamenti relativi all’occupazione del suolo pubblico da parte degli operatori delle categorie interessate, le cui attività sono state chiuse o sospese”.

A questo proposito, nei giorni scorsi, i vertici nazionali Confesercenti hanno scritto una lettera al presidente Anci Antonio De Caro “per richiedere a tutti i sindaci d’Italia una presa di coscienza su questo tema”. Anche a livello locale, attraverso il presidente regionale e provinciale della categoria Franco Brogi, è stato ribadito con forza quanto sia necessario un intervento mirato sul nostro territorio.

“Il provvedimento pone senza dubbio le nostre imprese di fronte a diverse criticità, – dichiara Franco Brogi – ci stiamo muovendo su più fronti e a vari livelli istituzionali ma adesso abbiamo bisogno di un supporto anche dal nostro territorio; per questo chiediamo a tutti i sindaci una proroga del versamento della tassa per l’occupazione di suolo pubblico, almeno fino a quando non sarà terminata l’emergenza. Di fatto, ci troviamo a dovere corrispondere un tributo per qualcosa di cui non abbiamo usufruito. Alcune amministrazioni sono già intervenute e quindi ci auspichiamo che questa misura possa essere intrapresa da tutti i Comuni della Città metropolitana di Firenze. Ma chiediamo anche che in assenza di produzione di rifiuti si  riducano proporzionalmente i prelievi in materia di Tarsu, Tari, Tares, a seconda dei casi, in relazione al periodo di mancata utilizzazione dei suddetti spazi ed aree pubblici”.

“C’è da considerare anche un ulteriore fattore: le nostre attività sono condotte prevalentemente a livello familiare e per questo ne rappresentano spesso l’unica entrata economica anche per la gestione domestica. In questa situazione la criticità più importante è la mancanza di liquidità in cassa, siamo pronti a ripartire, ma per farlo abbiamo bisogno dell’aiuto di tutte le istituzioni. In merito al decreto “Cura Italia” approvato – conclude Brogi – avremmo preferito misure più incisive: gli interventi generalizzati rischiano di essere inefficaci. Troppi mini-rinvii, bisogna dare più tempo alle imprese. Senza sostegni adeguati molte imprese rischiano di non riaprire più dopo lo stop”.