Congresso Pd, la mozione Renzi vince con il 61%

SIGNA – Anche a Signa si è svolto il congresso del Partito Democratico e “i numeri – si legge in una nota – sono stati eccezionali”. Su partecipazione e risultati si è espresso il segretario del partito, Gabriele Scalini: “Partiamo dagli iscritti che nel 2016 sono passati da 82 a 184. Questo risultato è il […]

SIGNA – Anche a Signa si è svolto il congresso del Partito Democratico e “i numeri – si legge in una nota – sono stati eccezionali”. Su partecipazione e risultati si è espresso il segretario del partito, Gabriele Scalini: “Partiamo dagli iscritti che nel 2016 sono passati da 82 a 184. Questo risultato è il frutto del lavoro di un anno in cui ci eravamo posti l’obiettivo di mettere al centro il tesseramento. Abbiamo recuperato molti vecchi iscritti e siamo stati in grado di intercettare nuove adesioni. Sicuramente l’occasione congressuale ha dato una spinta significativa dal momento che tesserarsi in questo momento significa esprimere un proprio giudizio sul futuro del partito sia nei dibattiti sia attraverso il voto delle mozioni”. Venerdì scorso la presentazione delle mozioni al circolo Donizetti: Cecilia Mazza per Orlando, Paolo Bambagioni per Emiliano ed Eugenio Giani per Renzi.

“Sala piena – continua Scalini – per un dibattito che si è protratto oltre mezzanotte a parlare di chi fosse la figura più adatta a guidare il partito ma anche di Europa, di lavoro, di scuola e di tutte le sfide che deve affrontare il nostro paese. Il confronto è stato franco, a tratti duro, ma questo è la vera essenza del nostro partito: il Pd ha nel suo Dna il confronto, la discussione e il pluralismo che si coniugano con la capacità di deliberare”.

Ieri, invece, il congresso al circolo Arci Colli Alti al quale si è recato a votare gli iscritti si è recato a votare quasi il 90% degli iscritti, con il seguente risultato: Renzi 61%, Emiliano 34% ed Orlando 5%. “Una vittoria netta a favore del segretario uscente, un mutamento significativo di rotta all’interno del partito di Signa – aggiunge Scalini – dove, alle primarie del 2013, gli iscritti si espressero a maggioranza a favore di Cuperlo. La vittoria della mozione Renzi-Martina, sia a livello locale che a livello nazionale, si spiega soprattutto perché è ispirata da un radicale spirito riformistico e innovativo che ha sempre caratterizzato la proposta di Renzi cui si aggiungono una serie di importanti correzioni: l’idea che sia necessaria una maggiore collegialità nella presa delle decisioni perché le riforme pilotate dall’alto se non riescono a trovare un ampio consenso rischiano di fallire o di ridurre gli effetti positivi. In secondo luogo, molto significativo, risulta il ripensamento della forma partito che si configura come partito pesante: un luogo della partecipazione, dell’ascolto e che offra anche un’adeguata formazione della classe dirigente”.

“Il prossimo appuntamento – conclude Scalini – sarà quello delle primarie aperte del 30 aprile in cui ci confronteremo con una platea più ampia di quella dei nostri tesserati. Alla fine di questo lungo percorso di confronto dovrà seguire necessariamente un momento di riunificazione e sintesi di tutte le diverse anime del partito perché risultiamo vincenti e utili per il paese se riusciamo a coniugare il pluralismo con l’unità”.