Consorzio di Bonifica: nuovi investimenti

CAMPI BISENZIO – Sono 17 gli impianti tecnologici in carico al Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno che fa il punto sulle opere di difesa idraulica da attivare in caso di piena e avvia un programma di investimenti tecnologici quest’anno. Tra gli impianti sono 6 i sistemi idrovori, 8 sono le casse di espansione con apparecchiature […]

CAMPI BISENZIO – Sono 17 gli impianti tecnologici in carico al Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno che fa il punto sulle opere di difesa idraulica da attivare in caso di piena e avvia un programma di investimenti tecnologici quest’anno.
Tra gli impianti sono 6 i sistemi idrovori, 8 sono le casse di espansione con apparecchiature elettromeccaniche e 3 gli impianti di sezionamento su cui sono installati in totale 52 paratoie motorizzate e 16 sensori di livello idrometrico con varia tecnologia tra sonar, radar e piezometrici. A questi si aggiungerà la cassa di Ponte a Tigliano sul Torrente Ombrone, che sarà inaugurata a breve, con altre 2 paratoie e un sensore di livello.

Viaccia, Fosso di Piano, Castelletti e Crucignano sono questi i nomi dei principali impianti dotati di pompe idrovore in grado di sollevare e smaltire le cosiddette “acque basse” quando queste non riescono a scolare naturalmente a causa dei livelli troppo alti dei principali corsi d’acqua naturali della Piana fra Firenze, Prato e Pistoia. (Nel dettaglio: l’impianto di Viaccia è costituito da 4 pompe per una portata di circa 7,5 mc al secondo ciascuna; Fosso di Piano è dotato di 3 + 1 pompe da 1750 litri al secondo; a Crucignano si trovano 3 pompe sommerse da 2650 litri al secondo; Castelletti infine è dotato attualmente di 4 pompe lato Gora Bandita con la previsione di altre 2 lato Vingone per un totale complessivo fino a 9000 litri al secondo per lato; tutti gli impianti sono tecnologicamente avanzati e dunque dotati di teleallarme, paratoie, sgrigliatori e gruppi elettrogeni di emergenza).

A questi si aggiungono: gli impianti tecnologici Paratoie Fosso Reale, Agnaccino, Impianto Idrovoro di Via Rinalda, Scaricofosso Gavina – Sottopasso Fosso Macinante e Paratoia Acqualunga che grazie a porte vinciane, altre pompe idrovore e varie paratoie meccanizzate regolano afflussi e deflussi dei canali drenanti ricadenti nei bacini del Bisenzio e Ombrone Pistoiese; le casse di espansione dotate di organi motorizzati come Ponte alle Vanne, Castelletti/Bandita, Castelletti/Vingone, Olmetti, Agnaccino, Lavacchione, Castelnuovo, Case Carlesi e Madonna Della Tosse e tutte le altre casse che invece entrano in funzione naturalmente al raggiungimento dei livelli di sfioro opportunamente calcolati.

E il programma 2018 prevede nuovi investimenti tecnologici per queste opere strategiche: dotare il personale tecnico consortile di un nuovo software gestionale avanzato per la verifica funzionale su tutte le apparecchiature e realizzare una sala operativa unificata dalla quale si possano osservare tutti i sensori di livello sparsi per il territorio durante gli eventi meteo. “Un grande sistema di regolamentazione delle acque di tutto il Medio Valdarno costruito, curato e gestito con professionalità da tecnici specializzati ed operatori del Consorzio in collaborazione con il Genio Civile regionale – commenta il presidente Marco Bottino – opere idrauliche che ormai fanno parte del nostro paesaggio e di cui molti spesso non si accorgono nemmeno ma che invece sono fondamentali per tenere all’asciutto territori densamente abitati e ricchi di imprese e infrastrutture”.