Corruzione: arrestato funzionario Estar Toscana

CALENZANO – Un funzionario dell’Estar, ente di supporto tecnico amministrativo regionale per le Aziende sanitarie toscane, è finito questa mattina agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione. La stessa misura è stata disposta dal gip di Firenze Angelo Pezzuti nei confronti di due architetti, nell’ambito di un’indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Firenze su […]

CALENZANO – Un funzionario dell’Estar, ente di supporto tecnico amministrativo regionale per le Aziende sanitarie toscane, è finito questa mattina agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione. La stessa misura è stata disposta dal gip di Firenze Angelo Pezzuti nei confronti di due architetti, nell’ambito di un’indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Firenze su appalti pubblici all’epoca dei fatti gestiti dall’Estav (Ente per i servizi tecnico amministrativi di area vasta), per cui lavorava sempre il funzionario arrestato. Parte delle contestazioni sono collegate all’acquisto per 17 milioni di euro dell’attuale magazzino Estar di Calenzano, centro di deposito e distribuzione dei farmaci destinati alle Aziende sanitarie di Firenze, Prato e Pistoia. In particolare secondo gli inquirenti il funzionario arrestato, R.B., in qualità di responsabile unico del procedimento, avrebbe indotto l’amministratore della società che vendeva l’immobile e a cui carico erano i lavori di adeguamento, la Difin spa, a concedergli varie utilità tra cui l’assegnazione dell’incarico di progettazione e direzione dei lavori di ristrutturazione a un ingegnere, S.V., a sua volta indagato per corruzione nella stessa inchiesta, per 250.000 euro. Soldi che sarebbero stati in parte girati a R.B. attraverso incarichi di progettazione affidati ai due architetti finiti agli arresti domiciliari, R.N. e F.C. Inoltre, l’amministratore della Difin sarebbe stato indotto a concedere
l’assegnazione dei successivi lavori di ristrutturazione e pulizia, per un importo di 5 milioni di euro, al Gruppo Sei srl, società che per gli investigatori sarebbe stata amministrata di fatto dallo stesso R.B. L’appalto poi non fu eseguito dal Gruppo Sei per mancanza di garanzie bancarie. Al centro delle indagini anche altre tre gare ad evidenza pubblica relative a lavori in altri immobili.