Da Fornace romana a discarica, Ds “tuteliamo queste opere con i fondi della tassa di soggiorno”

SESTO FIORENTINO – Da Fornace romana a cassonetto dei rifiuti. E’ diventata così il calco della Fornace romana che si trova nel nuovo Pip l’area artigianale di Padule. La segnalazione di come sia ridotta questo reperto del passato arriva dal consigliere della lista civica Democratici per Sesto Andrea Santoni che chiede che queste testimonianze del […]

SESTO FIORENTINO – Da Fornace romana a cassonetto dei rifiuti. E’ diventata così il calco della Fornace romana che si trova nel nuovo Pip l’area artigianale di Padule. La segnalazione di come sia ridotta questo reperto del passato arriva dal consigliere della lista civica Democratici per Sesto Andrea Santoni che chiede che queste testimonianze del passato siano sistemate e messe in sicurezza utilizzando i fondi provenienti dalla tassa di soggiorno. Bottiglie, rifiuti di ogni genere, staccionata divelta, sono il segno del passaggio di vandali che hanno riempito la fornace romana.

ZOZZERIE NELLA PIANA 012 “Credo proprio che il tutto dovrebbe essere messo in sicurezza – dice il consigliere Santoni – visti i disastri causati da incursioni notturne da parte di sconsiderati. Bottiglie, rifiuti, il calco rotto in più parti, la staccionata divelta e anche le nostre segnalazioni di circa un anno fa, non sono servite a niente. Nessuno che controlla, nessuno che pulisce, niente di niente”. E gli scavi scoperti nel passato rischiano di tornare ad essere nascosti questa volta ricoperti da montagne di rifiuti.   La condizione in cui versa la fornace romana, dice Santoni, purtroppo non è isolata, altri reperti del passato subiscono gli stessi atti vandalici.

ZOZZERIE NELLA PIANA 010 “Situazioni simili si trovano – dice Santoni – in tutto quel po’ di etrusco o romano che abbiamo sul nostro territorio dall’acquedotto romano, all’ingresso per la tomba della Montagnola e ci chiediamo quando avverrà. Come lista civica dei Democratici per Sesto vorremmo che l’Amministrazione comunale destinasse qualche euro, proveniente dall’imposta di soggiorno, per la manutenzione di questo piccolo patrimonio artistico”. E.A.