Da Forza Italia un no deciso all’ipotesi di “grande Firenze”

SESTO FIORENTINO – Se il vento è cambiato lo dirà il futuro. Quel che è certo è che la seconda edizione della festa di Forza Italia della Piana fiorentina, che si è svolta oggi all’hotel “The Gate”, ha rappresentato un significativo momento di confronto alla presenza di gran parte delle figure di riferimento del partito. Un […]

SESTO FIORENTINO – Se il vento è cambiato lo dirà il futuro. Quel che è certo è che la seconda edizione della festa di Forza Italia della Piana fiorentina, che si è svolta oggi all’hotel “The Gate”, ha rappresentato un significativo momento di confronto alla presenza di gran parte delle figure di riferimento del partito. Un evento promosso dai coordinamenti e dai gruppi consiliari dei Comuni di Sesto, Campi, Calenzano, Signa, Lastra a Signa, Scandicci e Vaglia con un alternarsi di incontri sugli argomenti al centro dell’attuale dibattito politico. Uno di questi, “La Piana fiorentina verso la grande Firenze?”, è stato moderato dal nostro direttore Elisa Gentilini che ha posto una serie di domande all’onorevole Elena Centemero (segretario I commissione affari costituzionali), Stefano Mugnai (coordinatore regionale Forza Italia), Paolo Giovannini (coordinatore provinciale Forza Italia) e Jacopo Cellai (capo gruppo Forza Italia Comune di Firenze).

Tanti gli spunti di riflessione: “Diciamo sì alle fusioni fra Comuni – ha detto Mugnai – di fronte a un sistema di potere consolidato della sinistra. A una condizione: che sia un percorso condiviso dal basso, con la partecipazione della popolazione coinvolta da questo processo. Al tempo stesso, infatti, il nostro è un no deciso alle fusioni a tavolino fatte nelle stanze delle segreterie dei partiti”.

Concetti questi ribaditi da Paolo Giovannini, che è tornato sulla proposta lanciata di recente insieme allo stesso Mugnai per una fusione fra Lastra a Signa e Scandicci: “Già il fatto che a Scandicci il Pd si sia diviso, con i renziani favorevoli alla nostra idea e gli altri che invece hanno detto no, è motivo di soddisfazione. Adesso però vorremmo che anche i cittadini esprimessero il loro parere”.

Su cosa potrebbe diventare Firenze in caso di realizzazione della “grande Firenze” si è espresso invece Cellai: “Non lo sanno neanche loro. Probabilmente si sono resi conto che la Città metropolitana è una fotocopia sbiadita della Provincia e in questo modo tentano di risolvere una situazione che invece è ricca di contraddizioni”.

“Il punto essenziale – ha detto l’onorevole Centemero – è chiedersi cosa si vuole dal basso: quali sono le reali esigenze e la volontà dei cittadini?”.

“L’esigenza – ha detto Gianni Vinattieri, capo gruppo Forza Italia a Signa – è quella di andare comunque a una maggiore aggregazione fra enti locali, non solo i Comuni più piccoli. Se poi vogliamo fare un’analisi politica, le esigenze del Pd sono altre: Renzi ha ridotto ai minimi termini la minoranza interna del partito ma ciò non ha retto per esempio a Sesto dove il sindaco è caduto. In questo modo vanno a governare situazioni che altrimenti potrebbero sfuggire loro di mano”. “Per quanto riguarda Signa, penso che dovrebbe guardare a Lastra a Signa e, di conseguenza a Scandicci; con Lastra c’è anche contiguità nel nome, Le Signe, cosa che rende più semplice un’eventuale fusione”.

“Con l’ipotesi della “grande Firenze” – ha detto Claudio Becagli, membro del coordinamento provinciale di Forza Italia – si corre il rischio di far allontanare ulteriormente la gente dalla politica. Per evitare tutto ciò bisogna guardare alle cose concrete, partendo magari da fusioni ragionate e non dalla creazione di inutili grandi centri di potere”.