CAMPI BISENZIO – Casi di stalking e “revenge porn”: è quello che emerge, purtroppo, solo per fare un paio di esempi prendendo in esame gli ultimi dati della Polizia Postale. E oggi, 25 novembre, in occasione della “Giornata nazionale contro la violenza sulle donne” ha organizzato una serie di workshop sul tema della violenza on line nelle scuole primarie e secondarie sul territorio nazionale. Gli operatori della Polizia Postale incontreranno bambini, adolescenti e ragazzi per aiutarli ad affrontare insieme i temi dell’educazione digitale e della sicurezza sul web. Al centro del dibattito, con gli specialisti della Polizia Postale, il dialogo intergenerazionale sui temi del digitale, per sviluppare le competenze fondamentali per vivere on line e in rete con consapevolezza, nel rispetto gli uni degli altri, senza correre il rischio di essere autori o vittime di “revenge porn”, sexting e di tutte le varie forme di prevaricazione connesse ad un uso distorto delle tecnologie.
L’obiettivo delle attività è infatti quella di sensibilizzare gli studenti, sempre più precoci nell’utilizzo dei device, esposti sulla rete Internet, spesso vittime di estorsioni sessuali e di “revenge porn”, a sfruttare le potenzialità comunicative del web e delle community on line, senza correre i rischi connessi a comportamenti scorretti o pericolosi per sé e per gli altri. La formazione sui temi della sicurezza e dell’uso responsabile della rete è un impegno quotidiano della Polizia di Stato e la collaborazione con il Ministero dell’istruzione è assolutamente determinante. Un impegno avvalorato anche dai dati sul rapporto tra giovanissimi e sicurezza on line: l’avvento della pandemia ha di fatto accelerato la diffusione dell’uso delle nuove tecnologie verso fasce di età sempre più precoci. L’attenzione di genitori e insegnanti deve rimanere molto alta anche sui bambini più piccoli, che, obbligati negli ultimi anni dalla pandemia ad avvicinarsi sempre più precocemente al web, rimangono i più fragili ed esposti al rischio on line. La Polizia Postale e delle Comunicazioni, lo scorso anno ha trattato 203 casi di stalking, perpetrato anche attraverso l’uso della rete, contro i 151 del 2020, facendo registrare un incremento pari al 34%.
Su 203 casi trattati nel 2021, che hanno portato a denunciare alla magistratura 76 persone, il 75% delle vittime sono state donne (137 adulte e 15 minorenni). Su 115 casi trattati dal 1 gennaio 2020 al 30 settembre 2022, che hanno portato al deferimento all’autorità giudiziaria di 48 persone, il 64% delle vittime sono state donne (64 adulte e 10 minorenni). Per quanto concerne il reato di molestie perpetrato attraverso l’uso della rete, lo scorso anno sono stati trattati 706 casi, contro i 532 dell’anno 2020: un incremento pari al 33%. Su 706 casi trattati nel 2021, che hanno consentito di denunciare 112 persone, il 65% delle vittime sono state donne (415 adulte e 44 minorenni). Su 430 casi trattati dal 1 gennaio 2020 al 30 settembre 2022, che hanno portato a deferire 40 persone, di cui 3 in stato di arresto, il 66% delle vittime sono state donne (259 adulte e 25 minorenni).
Il “revenge porn” lo scorso anno ha fatto registrare 265 casi, contro i 126 dell’anno 2020 e un incremento pari al 110%. Su 265 casi trattati nel 2021, il bilancio dell’attività svolta parla di 120 persone denunciate, di cui 4 tratte in arresto: il 79% delle vittime sono state donne (185 adulte e 25 minorenni). Nei primi nove mesi di quest’anno i casi trattati sono già 137, con 52 persone denunciate alla magistratura. Il 77% delle vittime sono state donne (125 adulte e 12 minorenni). L’estorsione sessuale, pur essendo un fenomeno che vede come vittime prevalentemente gli uomini, dall’analisi dei dati dello scorso anno ha fatto registrare un trend in aumento anche per quanto concerne le donne, con 151 casi nel 2020 e 194 del 2021: un incremento pari al 28%. Nei primi nove mesi del 2022, le vittime sono 1128, di cui 194 sono state donne. Su Internet, tuttavia, la violenza sulle donne non ferisce solo il fisico, ma lede la sfera più intima della persona, offendendo e umiliando la vittima a tal punto che la vergogna può condurla al suicidio. Sono molte le donne che denunciano la diffusione non autorizzata di video e foto che le ritraggono in momenti intimi su chat, siti on line, social network. Il fenomeno del “revenge porn”, colpisce soprattutto giovani ragazze: a volte, a loro insaputa, vengono fotografate o riprese in atteggiamenti sessualmente espliciti dai partner; altre volte, cedono alle loro richieste e acconsentono a farsi ritrarre o a condividere immagini intime. Spesso sono gli ex che, finita la relazione, diffondono le immagini per vendicarsi.
“Iniziative come la “Giornata contro la violenza sulle donne” – dichiara il Dirigente del Centro Operativo Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale di Firenze Lorena La Spina – dedicata a studenti e insegnanti, ci consentono di sensibilizzare l’opinione pubblica su una delle più terribili e subdole forme di violenza, quella di genere, che spesso trova proprio nel web un suo formidabile alleato. I giovani sono in molti casi purtroppo responsabili di comportamenti assai gravi, tali da minare in modo spesso irreversibile l’equilibrio e la serenità della persona offesa. A volte quasi per gioco, senza una reale ponderazione della gravità delle loro azioni, diffondono video e immagini sessualmente espliciti, che ritraggono loro coetanee, ignare e non consenzienti. Altre volte, al contrario, si tratta di condotte intenzionali, scaturite da vere e proprie vendette personali o anche solo da superficialità e da totale insensibilità nei confronti delle vittime. Ragazze giovani, spesso, tristemente, poco più che bambine. Siamo fermamente convinti che il nostro quotidiano impegno sul fronte della prevenzione sia lo strumento migliore per cercare di arginare un fenomeno in costante aumento, che produce spesso conseguenze devastanti”.