Deserta la gara per l’affidamento dei lavori dello stadio Franchi: parola alla politica (molti gli scontenti)

FIRENZE – Si estende un po’ a tutte le forze politiche il dibattito in corso sul fatto che nei giorni scorsi sia andato deserto l’appuntamento per aggiudicarsi i lavori di riqualificazione dello stadio Franchi. “La notizia che nessuno si sia proposto per le opere di riqualificazione dello stadio Franchi non ci giunge assolutamente inattesa – […]

FIRENZE – Si estende un po’ a tutte le forze politiche il dibattito in corso sul fatto che nei giorni scorsi sia andato deserto l’appuntamento per aggiudicarsi i lavori di riqualificazione dello stadio Franchi. “La notizia che nessuno si sia proposto per le opere di riqualificazione dello stadio Franchi non ci giunge assolutamente inattesa – afferma Giovanni Galli, consigliere regionale della Lega – da svariato tempo, la nostra idea era che si dovesse costruire un nuovo impianto e questo è il risultato della testardaggine di Nardella il quale, alla fine, creerà un grave danno ai tifosi della Fiorentina. Anche in questo caso, dunque, si manifesta chiaramente l’ennesima scelta sbagliata del sindaco; meno male che è a fine corsa. Si  ricorderanno, i fiorentini degli errori, stadio compreso, compiuti a ripetizione in città?”.

“La gara andata deserta – ha aggiunto Francesco Grazzini, coordinatore fiorentino di Italia Viva – è la dimostrazione della ragionevolezza della posizione che ripetiamo da mesi: la ristrutturazione dello stadio Franchi con i soldi dei cittadini non è una soluzione praticabile e realistica. Adesso basta incaponirsi su quello che ormai è un binario morto e si riprenda a lavorare per trovare una soluzione che contempli l’intervento del privato. Non ci sono tempi supplementari. Andare avanti significa impiegare ulteriori risorse su quella che ormai è diventata una sorta di fiction, ma soprattutto rischiare concretamente la Corte dei Conti”.

“La gara per il restyling dello stadio Franchi – ha detto Roberto De Blasi (capo gruppo M5S in Palazzo Vecchio) – è andata deserta. Un esito quasi scontato, dopo il definanziamento sulla quota Pnrr del progetto, per 55 milioni di euro. Come Movimento 5 Stelle avevamo da subito proposto di rimodulare il progetto in base ai fondi disponibili, partendo magari dalla realizzazione dell’impianto fotovoltaico che potrebbe essere finanziato dai cittadini della zona in costituzione della prima comunità energetica cittadina, ma il sindaco Nardella ha inteso andare avanti come se niente fosse. Ora il ricorso al Tar, e contemporaneamente l’affidamento allo studio Arup del progetto esecutivo, con inizio lavori previsto a novembre. E se il Comune perdesse il ricorso al Tar? Cosa succederebbe allora?”. “Ma non basta. Si è anche scelto l’impianto Padovani – ha aggiunto – come stadio della Fiorentina durante i lavori. Così, i residenti di Campo di Marte dovranno subire i disagi per il riadattamento del Padovani oltre a quelli per il restyling del Franchi. Ai residenti di Campo di Marte è stato chiesto cosa ne pensano? O per l’ennesima volta sono destinati a restare inascoltati? Come impianto alternativo avevamo proposto lo stadio a servizio della Scuola Marescialli e Brigadieri dell’Arma dei Carabinieri a Castello, che non avrebbe comportato disagi a nessuno. Ma il buon senso non sembra proprio trovare spazio in questa amministrazione”. 

“Non arretriamo di un centimetro dalla volontà di riqualificare lo stadio Franchi e restituirlo alla città innovato e al passo coi tempi, riqualificando nel contempo un intero quartiere. L’amministrazione era preparata anche all’eventualità della gara deserta. Obiettivo ora è andare avanti anche attraverso una strada differente da quella inizialmente preventivata ma sempre puntando a fare le cose rapidamente e bene. Non ci pare certo il momento delle illazioni, delle accuse o delle polemiche adesso. Il Franchi non è solo uno stadio di proprietà pubblica, come gran parte degli stadi italiani, ma, giova ricordarlo ancora una volta, è un monumento di interesse nazionale, ed è questo il motivo per cui sono state affidate risorse pubbliche per il suo recupero”: questa invece la posizione di Nicola Armentano, capo gruppo Pd a Palazzo Vecchio.