Disagio abitativo e innovazione sociale, a Campi “Fai la casa giusta”

CAMPI BISENZIO – Per dare una risposta concreta, anzi più risposte, ai problemi legati al disagio abitativo ma anche per diffondere e far crescere il progetto. Nel segno dell’innovazione sociale, visto che Campi, come è stato ribadito da tutti i soggetti presenti stamani in conferenza stampa a Villa Rucellai, “è stato innovatore e pioniere in […]

CAMPI BISENZIO – Per dare una risposta concreta, anzi più risposte, ai problemi legati al disagio abitativo ma anche per diffondere e far crescere il progetto. Nel segno dell’innovazione sociale, visto che Campi, come è stato ribadito da tutti i soggetti presenti stamani in conferenza stampa a Villa Rucellai, “è stato innovatore e pioniere in questo tipo di esperienze”. Nasce da e con questi presupposti “Fai la casa giusta”, un’idea innovativa di coabitazione che coinvolge amministrazione comunale, Auser Abitare Solidale, Fondazione Cassa di Risparmio e Casa Spa. A presentarla il sindaco di Campi Emiliano Fossi, l’assessore al welfare di comunità Luigi Ricci, Renato Campinoti, presidente Auser Abitare Solidale, e Gabriele Danesi, coordinatore di Auser Abitare Solidale. Al centro del progetto un immobile situato in via Sant’Angelo a Lecore, nell’omonima frazione, composto da otto appartamenti: quattro al piano terra che continueranno a essere abitate come case popolari e quattro al primo piano che invece serviranno a ospitare, da un minimo di 6 a un massimo di 36 mesi, quelle persone che loro malgrado stanno vivendo un momento complicato della loro vita, anche dal punto di vista abitativo, e che in questo arco di tempo faranno il loro percorso verso l’autonomia. Un progetto innovativo, quindi, “un altro tassello – ha detto l’assessore Ricci – di innovazione sociale a quelli che sono i bisogni dei cittadini. Un’altra tappa di un percorso iniziato nel 2013 e che è certificato dai tanti progetti realizzati in questi anni insieme ad Auser Abitare Solidale come testimonia, per esempio, Casa Diletta a Villa Il Palagio in collaborazione con la Misericordia di Campi”. Fra gli obiettivi di “Fai la casa giusta” anche la gestione condivisa degli spazi: “Campi – ha aggiunto il sindaco Fossi – si conferma un luogo fertile di innovazione sociale, così come lo è il rapporto, consolidato, con Auser Abitare Solidale. Un rapporto che trova conferma anche in questo progetto che vuole portare sempre di più verso l’autonomia persone che invece rischierebbero di tornare indietro nel loro cammino di vita”. “Essenziale ribadire – ha detto Campinoti – i princìpi e il ruolo del volontariato, che sono alla base della nostra associazione, supportati tuttavia da personale qualificato che ci affianca nei percorsi che affrontiamo. Campi, fra l’altro, è un Comune che si è prestato da subito a provare esperienze di coabitazione per cui siamo felici di sviluppare insieme anche questo progetto”. “Non esiste un Comune in Italia – ha detto Danesi – che sappia recepire le sfide come quello di Campi Bisenzio, non esiste un Comune in Italia che sappia dare delle risposte concrete, anche con “Fai la casa giusta”, dal punto di vista quantitativo. Da parte nostra ora c’è l’ambizione di “esportare” questa idea anche altrove, forti anche del fatto che a oggi è stata garantita l’autonomia al 100% delle persone che si rivolte a noi”. Il via al progetto, con ogni probabilità, nel gennaio del 2020; per quanto riguarda la “scelta” di chi andrà a viverci, sia che si tratti di singole persone o di nuclei familiari, “si tratta di uno spazio – ha concluso Ricci – che risponderà ai bisogni che il territorio esprime”. In sintesi il modello di terza soglia prevede periodi di accoglienza più lunghi – fino a 36 mesi – a favore appunto di singoli o famiglie segnalati dai servizi sociali del Comune, senza un costo per l’ente pubblico in quanto le spese relative alla singola abitazione verranno coperte dagli ospiti stessi. Oltre alla gratuità dell’intervento, ulteriori elementi innovativi sono la continuità del percorso di autonomia degli ospiti curato dai servizi sociali e da Auser Abitare Solidale, nonché l’intervento di recupero e riqualificazione urbana dell’intero immobile. Ma c’è di più: ulteriore obiettivo del progetto è anche quello di promuovere un servizio di portierato sociale, rivolto a tutti i residenti, che prevenga situazioni di conflitto fra inquilini, valorizzi le relazioni interpersonali e incentivi forme attive di autogestione e manutenzione ordinaria dell’immobile e dell’area verde circostante; per raggiungere questi risultati verrà impiegato personale specializzato in processi di abitare collaborativo, community building e mantenimento della comunità di residenti, realizzati medianti un calendario di incontri, riunioni, occasioni ricreative e conviviali. In programma anche la possibilità di incentivare forme attive di autogestione e manutenzione ordinaria dell’immobile e dell’area verde circostante.