Dispensi (Puma Bisenzio Rugby): “Contro di noi accuse prive di fondamento, abbiamo le prove per dimostrarlo”

CAMPI BISENZIO – Non ci sta Stefano Dispensi, presidente dei Puma Bisenzio Rugby. E non ci sta neanche l’amministrazione comunale che tuttavia non vuole per il momento commentare l’accaduto. La società campigiana, infatti, ha la propria “casa” presso il campo sportivo di San Donnino e quanto starebbe emergendo sulla vicenda dello sfratto, esecutivo dalla giornata […]

CAMPI BISENZIO – Non ci sta Stefano Dispensi, presidente dei Puma Bisenzio Rugby. E non ci sta neanche l’amministrazione comunale che tuttavia non vuole per il momento commentare l’accaduto. La società campigiana, infatti, ha la propria “casa” presso il campo sportivo di San Donnino e quanto starebbe emergendo sulla vicenda dello sfratto, esecutivo dalla giornata del 20 luglio, nei confronti del ristorante ospitato dal 2017 nei locali attigui proprio all’impianto di via delle Molina, “è il frutto – dice Dispensi – di una visione distorta delle cose e che non corrisponde assolutamente al vero”.

“Sono abituato da sempre a metterci la faccia – ha ribadito in occasione del nostro colloquio Dispensi – e voglio farlo anche questa volta”. E lo fa andando subito al nocciolo della questione, un nocciolo particolarmente caro, “visto che a essere in difetto – spiega – sono proprio gli ormai ex gestori del ristorante per un totale, che tra affitto a lungo non pagato, utenze non volturate, e che noi abbiamo sempre pagato di tasca nostra, spese legali e altro ancora, ammonta a circa 75.000 euro, una cifra che è la nostra società a dover avere e che nel bilancio di una realtà dilettantistica come quella che portiamo avanti con grandi sacrifici, vogliono dire tanto”.

Un nocciolo che contrasta anche con quella che è la filosofia di chi pratica il rugby e che ha come fondamenta l’inclusione, la socialità e il rispetto “e non certo l’essere divisivi”, ci tiene a sottolineare Dispensi. Fatto sta che la data del 20 luglio ha messo fine a una storia iniziata appunto nel maggio del 2017 quando i Puma Bisenzio Rugby vinsero il bando per la gestione dell’impianto che comprende anche l’attiguo punto di ristoro. Da lì l’incontro con chi avrebbe gestito negli anni a venire quello che poi è diventato un ristorante a tutti gli effetti: “La situazione è esplosa dopo il Covid – spiega il presidente della società – ma anche in precedenza ci eravamo resi conto che qualcosa non andava per il verso giusto”.

Una situazione che è degenerata con il passare del tempo, proprio a causa dei mancati pagamenti e che ha portato alle successive tappe della vicenda: nel novembre del 2021 la prima lettera inviata dall’avvocato a cui sono seguite, nella primavera del 2022, le udienze che avevano portato alla presentazione, da parte della società campigiana, di un piano di rientro “mai preso in considerazione. E non è stato mica il solo presentato…”.

Una vicenda che quindi è proseguita per vie legali, fino al 30 maggio scorso quando lo sfratto è diventato esecutivo “ma di fronte al quale – raccontano dalla società campigiana – ci è stata chiesta un’ulteiore proroga di 50 giorni. Gliela abbiamo concessa, ma poi abbiamo detto basta, anche perché da parte loro non abbiamo visto muovere alcun passo nei nostri confronti e il 20 luglio siamo tornati “in possesso” di qualcosa che fra l’altro era ed è di nostra competenza e che adesso potremo finalmente utilizzare per i nostri progetti”.

In tutto questo, anche l’amministrazione comunale, seppur entrata in carica da poco, ha provato a fare da mediatrice, ma con risultati che però non hanno portato a cambiare la situazione, non certo per sua responsabilità. “Io parlo esclusivamente a nome della società. E la società e il suo consiglio hanno ritenuto che la misura fosse colma e che pertanto fosse giusto, oltre che necessario, prendere delle contromisure. Questo per giustizia e per dire come stanno davvero le cose”.