Documenti online? Ma il Comune lo fa sapere con una raccomandata

SESTO FIORENTINO – Quando la burocrazia complica la vita della gente e aumenta i costi per la comunità. Sembra una storia d’altri tempi e invece è accaduta ad una sestese che ha un negozio di oggetti di antiquariato. Per lo svolgimento di questa attività, infatti, è richiesto un documento in cui la titolare indica la […]

SESTO FIORENTINO – Quando la burocrazia complica la vita della gente e aumenta i costi per la comunità. Sembra una storia d’altri tempi e invece è accaduta ad una sestese che ha un negozio di oggetti di antiquariato. Per lo svolgimento di questa attività, infatti, è richiesto un documento in cui la titolare indica la provenienza dei propri oggetti per la vendita e che viene presentato ogni anno al Comune di residenza. “Come le altre volte anche in questo caso ho portato il documento al Protocollo del Comune di Sesto Fiorentino – spiega Mimma dell’omonimo negozio sestese – dopo cinque giorni ricevo una raccomandata dall’Ufficio Suap del Comune dove si dice che l’atto non è valido perché, con la nuova normativa, deve essere inviato in posta elettronica certificato. Sono rimasta basita”. Mimma ha dovuto ripartire da zero e riproporre l’atto in via telematica dopo essersi dotata di posta certificata.

“Non contesto il fatto che si debba presentare il documento utilizzando la via telematica – dice Mimma – va bene, del resto si parla di rendere più semplice la vita ai cittadini e proprio per questo contesto il fatto che nel mio caso, la situazione sia stata complicata. Ho presentato il documento nel solito modo: al Protocollo e nessuno mi ha avvisato, Suap o ufficio Protocollo, che non era l’iter giusto da intraprendere. Così il Comune ha inviato una lettera raccomandata per dirmi che si doveva rifare tutto. Tutto per semplificare, ma il risultato è che è stata alimentata la burocrazia”.