Due solitudini e un tetto, ecco “Abitare Solidale” dell’Auser

CAMPI BISENZIO – La crisi degli ultimi anni, ma anche le trasformazioni della società a volte hanno creato disequilibri e fatto nascere nuove esigenze anche dal punto di vista sia abitativo che sociale. I padri separati, i disoccupati sono le fasce deboli della società che si sono trovate di punto in bianco a fare i […]

CAMPI BISENZIO – La crisi degli ultimi anni, ma anche le trasformazioni della società a volte hanno creato disequilibri e fatto nascere nuove esigenze anche dal punto di vista sia abitativo che sociale. I padri separati, i disoccupati sono le fasce deboli della società che si sono trovate di punto in bianco a fare i conti con l’emergenza abitativa. Dall’altro lato ci sono gli anziani soli rimasti a vivere in una casa grande. Perchè non unire le due esigenze? E’ così che è nato il progetto “Abitare solidale” dell’Auser. Un progetto il cui obiettivo è quello di attivare “percorsi di coabitazione tra anziani e non solo, residenti in case con più di una camera da letto e quanti abbiano bisogno di un alloggio e vivono in una situazione di momentanea necessità”. A Firenze il progetto è attivo da una decina di anni, oggi è arrivato anche a Campi Bisenzio con la firma di un protocollo tra l’Auser Territoriale di Firenze, Auser Volontariato Campi Bisenzio, Società della salute nord ovest e l’amministrazione comunale.

Un percorso che, anche se appena all’inizio, ha già due proposte per l’ospitalità.

“E’ stato un percorso lungo – spiega l’assessore al sociale Luigi Ricci – ma dovevamo conoscerlo bene e avevamo bisogno di entrare in relazione con i servizi socio sanitari che, nel nostro caso sono affidati alla Società della salute. L’amministrazione precedente aveva bollato questo progetto legandolo alla casa e non al sociale e per questo non c’è stata una riuscita positiva. I bisogni sono sempre più diversificati e anche le risposte devono essere diversificate. Certo questo non risolverà il problema dell’emergenza abitativa, ma sarà un pezzo di risposta al problema”.

Abitare solidale è un progetto semplice si basa sul principio di incontro di due necessità: l’anziano solo in una grande casa e la persona senza lavoro o che si trova in un periodo transitorio di difficoltà o in una situazione sociale di disagio e che cerca un alloggio. Le due realtà si incontrano, si conoscono e poi possono decidere di condividere la casa e il tempo. “E’ un rapporto di convivenza basato sulla solidarietà – spiega Antonio Modi presidente di Abitare solidale dell’Auser territoriale di Firenze – e supportato da un patto abitativo che prevede un reciproco scambio di servizi, in sostituzione dei tradizionali contratti di affitto”. Un “patto abitativo” che, come tutti i contratti, può essere rescisso se le condizioni iniziali vengono meno.

“Per noi che quest’anno compiamo 10 anni di presenza sul territorio – spiega Roberto Ciampi presidente dell’Auser volontariato di Campi Bisenzio – questo progetto è il modo migliore per festeggiare il traguardo raggiunto”.

Il patto abitativo è totalmente gratuito e coinvolge le associazioni sul territorio per intercettare i bisogni.

I vantaggi per chi ospita sono quelli legati all’aiuto per la gestione della casa come la compagnia per l’anziano, mentre quelli per chi viene ospitato è di poter avere in un momento difficile un tetto sulla tesa e costruirsi un futuro senza il problema dell’affitto.

“Abbiamo avuto – spiega Modi – un imprenditore che arrivato a 60 anni si è trovato in grave difficoltà, senza casa, senza lavoro e senza famiglia. Ha incontrato questo progetto e per due anni ha vissuto a Querceto a Sesto Fiorentino in casa di un 92enne. Proprio grazie a questo rapporto ha riscoperto la socialità, aiutando una persona anziana ed ha avuto la possibilità di trovare un nuovo lavoro. Oggi ha una attività e una casa”.

Il progetto potrebbe portare dei risultati positivi anche a Campi Bisenzio visto che la presenza degli ultra settantenni di circa 10mila persone, molti di loro, soprattutto donne vivono da sole in case molto grandi per una sola persona.

Nei prossimi giorni l’amministrazione comunale presenterà il progetto a tutte le associazioni che si occupano di solidarietà.