Elezioni 2013: Altero Matteoli (Pdl), “nella Piana tante sfide per il futuro di Firenze e della Toscana”

FIRENZE – La sede del suo comitato elettorale per le elezioni politiche del 24 e 25 febbraio è in via Piagentina.  A due passi dalla sede Rai della Toscana e da via Gioberti, il “salotto buono” di Firenze. Ed è da lì che il capolista al Senato del Pdl (anche se alle spalle di Silvio […]

FIRENZE – La sede del suo comitato elettorale per le elezioni politiche del 24 e 25 febbraio è in via Piagentina.  A due passi dalla sede Rai della Toscana e da via Gioberti, il “salotto buono” di Firenze. Ed è da lì che il capolista al Senato del Pdl (anche se alle spalle di Silvio Berlusconi…) Altero Matteoli, disponibile come sempre, ha detto la sua sulla Piana fiorentina ma anche sulle ultime vicende economiche e politiche che hanno caratterizzato Firenze e la Toscana.
Una delle questioni di stretta attualità è sicuramente quella dell’aeroporto: quale è la sua opinione a tal proposito?
“Personalmente ho sempre lavorato per un unico consiglio di amministrazione. Basti pensare che a Pisa transitano più di 4 milioni di passeggeri e a Firenze oltre un milione e mezzo. Si poteva e si potrebbe creare una struttura importante per tutta la regione; di contro Prato deve vivere la presenza dell’aeroporto come un valore aggiunto senza farsi imporre tutte le scelte da Firenze”.
Il sindaco di Sesto, Gianni Gianassi, invece, ne sta facendo quasi una questione personale, con tanto dei manifesti giganti per dire no alla pista parallela dell’aeroporto di Peretola…
“La questione è semplice: bisognava fare una scelta diversa prima, con un unico aeroporto regionale da quasi 6 milioni di passeggeri l’anno, adesso non si può cancellare; per di più andando contro gli interessi delle imprese che pagano un costo in più per il loro lavoro a causa della carenza di infrastrutture sul territorio. Basti pensare che nel 1970 l’Italia era al secondo posto in Europa in quanto a infrastrutture e oggi invece è diciannovesima. Ma, senza fare polemica, voglio dire anche un’altra cosa: il ruolo e l’importanza che i Comuni hanno in Italia non ce l’hanno in altri paesi d’Europa. Poi però bisogna guardare anche agli aspetti positivi, alle tante operazioni sostenute dalle amministrazioni dal punto di vista culturale, sociale, ecc. Insomma si tratta soltanto di analizzare le cose con obiettività”.
Capitolo lavoro: la vicenda della Ginori è fra le più emblematiche. Cosa si può fare per evitare di disperdere il patrimonio storico ed economico del nostro paese?
“Sinceramente non credevo si potesse mai arrivare al fallimento dell’azienda. Così come resto dell’idea che Monti non abbia svolto un ruolo di primo piano per risolvere il problema, delegando tutto al ministero di competenza, con il risultato che tutto quello che è successo alla Ginori è stato gestito più dalla burocrazia che da Palazzo Chigi, cosa che invece non succedeva quando eravamo noi al governo…”.
Infine i rifiuti: anche questa è una partita davvero importante che si gioca nella Piana…
“Sono e resto per i termovalorizzatori. Non per gli inceneritori, lo ripeto, per i termovalorizzatori. Quando ero ministro dell’ambiente ho fatto il giro del mondo per vedere il loro funzionamento e posso assicurare che offrono più di un’opportunità: danno occupazione, bruciano i rifiuti e producono energia. Per rendersene conto basta andare a Brescia, dove fra l’altro non c’è un termovalorizzatore dell’ultima generazione, o a Caserta”.
L’argomento del giorno è il terremoto in corso al Monte dei Paschi di Siena…
“Mi meraviglia che Banca d’Italia non si sia accorta di niente. Poi bisogna andare anche a vedere chi e come hanno finanziato. Detto questo è giusto dire che questa situazione di crisi dell’istituto di credito non può essere motivo di gioia. Però è giusto denunciare determinati comportamenti e mi sembra che anche dall’interno del Pd stiano iniziando ad arrivare diverse critiche”.
E del sindaco di Firenze, il “rottamatore” Matteo Renzi cosa ne pensa?
“Lo trovo “curioso”, lo senti parlare, sembra che dica chissà che cosa e dopo un po’ non ricordi niente di quelli che sono stati i concetti che ha espresso. Se poi devo fare un paragone con il calcio, per me Renzi è come uno di quei fuoriclasse che però giocano sempre a sprazzi, che non hanno continuità, come è per esempio Cassano…”.
Pier Francesco Nesti