CAMPI BISENZIO – Lasciata alle spalle, ma fino a un certo punto, l’analisi del voto delle politiche del 25 settembre scorso, il Partito Democratico di Campi Bisenzio si proietta verso il futuro, in un percorso di avvicinamento a quella che sarà la reale “verifica” di quanto fatto in questi anni: le amministrative del 2023. Un appuntamento a cui il Comune di Campi arriva commissariato, dopo le dimissioni dell’ex sindaco Emiliano Fossi, approdato in Parlamento, e per il quale ovviamente c’è molta attesa. Non solo nel nostro Comune. Abbiamo fatto il punto della situazione con il segretario del Pd campigiano, Lorenzo Galletti, che anche in seguito a ciò che è emerso dal congresso del partito, “vuole proseguire e rafforzare il percorso iniziato prima e dopo quella occasione”.
In che modo? Allargando il fronte del centro-sinistra, sia alle forze politiche che a quelle cosiddette civiche, con una proposta che parli ai cittadini di Campi che all’ultima tornata elettorale hanno votato partiti diversi ma che nei rispettivi programmi avevano comunque temi e proposte in comune. Gettando così le basi di un cammino che sia in grado di unire, senza niente di precostituito. Finora i riscontri avuti sono stati positivi e nei prossimi giorni proveremo a stringere i tempi in modo da capire chi è disponibile a starci o meno”. E quando il segretario del Pd afferma che “non c’è niente di precostituito”, si riferisce anche a quello che potrebbe essere il nome del candidato sindaco: “Prima pensiamo a costruire un “recinto” che possa contenere chi è disponibile a intraprendere questo cammino, poi penseremo al programma e all’identikit che porterà al nome di chi si candiderà a sindaco”.
Vuole stringere i tempi il Pd ma iniziano a essere altrettanto stretti i tempi che separano Campi Bisenzio dal voto: “E’ vero – dice Galletti – ma non dobbiamo farci prendere né dalla frenesia, né tanto meno dal timore di una destra che, a Campi, sì ha vinto alle politiche ma anche alle europee e alle regionali aveva ottenuto risultati importanti. Il nostro lavoro deve andare in una direzione, quella di pensare a un governo futuro della città che tenga conto anche del passato di Campi, non solo degli ultimi nove anni, ma che al tempo stesso lo sappia innovare. Bisogna insomma trovare il giusto equilibrio perché le elezioni non si vincono mai basandosi totalmente né su quello che di bello è stato fatto, né sui rancori…”.
“Tenendo inoltre conto del fatto – aggiunge Galletti – che un’apertura c’era già stata ben prima delle ultime politiche e non è un’invenzione del momento, come magari si potrebbe pensare. Adesso bisogna iniziare a velocizzare i tempi”. Un ultimo pensiero, infine, per chi ha chiesto che la data delle prossime amministrative sia anticipata rispetto a quanto ipotizzato finora: “Intanto il giorno delle elezioni non lo decidiamo noi, né chi è stato all’opposizione fra i banchi del consiglio comunale. In questi anni il Comune di Campi è stato ben governato e non è assolutamente allo sbando come qualcuno vorrebbe far credere. E’ sicuramente un periodo difficile ma che possiamo affrontare proprio grazie a quanto fatto”.