Festival dei parchi, Uniti per Signa rilancia: “Ambiente, una sfida da vincere”

SIGNA – Si è conclusa sabato scorso la settima edizione del “Festival dei parchi”, due giorni organizzati all’interno di quello che è il “polmone verde” di Signa, il parco dei Renai appunto, con il contributo e la collaborazione fra gli altri di Unicoop Firenze e del gruppo consiliare Uniti per Signa. Due giorni dedicati ad […]

SIGNA – Si è conclusa sabato scorso la settima edizione del “Festival dei parchi”, due giorni organizzati all’interno di quello che è il “polmone verde” di Signa, il parco dei Renai appunto, con il contributo e la collaborazione fra gli altri di Unicoop Firenze e del gruppo consiliare Uniti per Signa. Due giorni dedicati ad altrettanti incontri sul tema dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile e sui quali abbiamo fatto l punto della situazione con Matteo Mannelli, segretario politico di Uniti per Signa, e Gianni Vinattieri, capo gruppo in consiglio comunale. “E’ un argomento che sentiamo particolarmente vicino – dice Mannelli – e per questo abbiamo accettato con entusiasmo di affiancare InPolis per costruire la scaletta di queste due giornate e individuarne i relatori. Crediamo che sia importante diffondere una nuova cultura dell’ ambiente e imparare a guardarlo come l’unico alleato possibile per il prossimo sviluppo”. “Abbiamo voluto dedicare la prima giornata all’importanza del verde come infrastruttura urbana – aggiunge – e per questo abbiamo voluto con noi Francesco Ferrini, presidente della Scuola di Agraria dell’Università di Firenze e autore di numerose pubblicazioni, che ci ha descritto come “una bella dose di alberi possa essere per la citta? il rimedio più efficace ed efficiente per molti problemi nonché un contributo fondamentale alla salute fisica e mentale di chi ci vive e all’integrazione sociale”. “Purtroppo in Italia questo tipo di cultura e? ancora molto indietro – aggiunge Vinattieri – e da noi i parchi vengono considerati unicamente un elemento “accessorio”, non integrato strategicamente nella pianificazione urbana. Il verde pubblico è introdotto al “minimo sindacale” e per rispettare parametri normativi. E quando è inserito è confinato, quasi isolato, in settori estranei ai luoghi urbani dove si svolgono le attività urbane. Il verde e gli alberi possono, invece, modificare i rapporti sociali e migliorare la vita dell’uomo. Possono svolgere la fondamentale funzione di raccordo, di cucitura del tessuto frammentato, nel contesto della Rigenerazione urbana. Le amministrazioni signesi hanno spesso considerato il verde urbano più un problema che una risorsa; più abbattuto che piantato. Anche per la grande questione della “gestione” degli alberi e del verde. Gestione che non può essere demandata solo al Comune ma imperniata su progetti di collaborazione pubblico-privato. In questo senso il Parco dei Renai è un esempio virtuoso da esportare in altri contesti comunali e metropolitani”. La giornata di sabato è stata dedicata invece al tema dello sviluppo sostenibile con un intervento di Roberto Boschi finalizzato ad analizzare il passaggio dalla green alla blue economy, ovvero “da un tipo di economia che si propone il massimo abbattimento di emissioni nocive ad un modello di business dedicato alla creazione di un ecosistema sostenibile grazie alla trasformazione di sostanze, precedentemente sprecate, in risorse di valore”.