“Firenze Vintage Bit”: domenica 26 a Villa Alberti la giornata dedicata agli amanti dei computer d’epoca

SIGNA – Sarà Villa Alberti a ospitare l’edizione 2023 del “Firenze Vintage Bit”, che fino all’anno scorso si svolgeva presso l’Antico Spedale di Sant’Antonio di Lastra a Signa. Manifestazione che ha il patrocinio del Comune di Signa e per il quale gli organizzatori vogliono ringraziare “il sindaco Giampiero Fossi oltre alla Pro Loco di Signa […]

SIGNA – Sarà Villa Alberti a ospitare l’edizione 2023 del “Firenze Vintage Bit”, che fino all’anno scorso si svolgeva presso l’Antico Spedale di Sant’Antonio di Lastra a Signa. Manifestazione che ha il patrocinio del Comune di Signa e per il quale gli organizzatori vogliono ringraziare “il sindaco Giampiero Fossi oltre alla Pro Loco di Signa e alla Pubblica Assistenza di Signa per avere contribuito al supporto logistico”.

Entrando invece nel merito della giornata, un vero e proprio “paese dei balocchi” per gli amanti dei computer “vintage”, “negli anni ’80 del secolo passato gli home computer prodotti negli Stati Uniti e nel Regno Unito godevano di grande successo. Nello stesso periodo, anche il Giappone era nel mezzo di un forte risveglio economico e le più grandi aziende giapponesi di elettronica intendevano dimostrare di poter sviluppare macchine migliori e più economiche di quelle prodotte in Occidente (grazie a grandi sinergie progettuali e notevoli capacità produttive). Lo standard MSX (Machines with Software eXchangeability) fu concepito tra il 1980 e il 1983 da Kazuhiko Nishi (a quel tempo un giovane dirigente di azienda e imprenditore informatico) con l’intento di creare delle linee guida comuni che diversi produttori avrebbero potuto seguire per la costruzione di computer compatibili. Nishi aveva visto i computer SV-318 e SVI-328 della Spectravideo (basati sul processore Z80) ed ebbe l’intuito di usarli come base per definire un nuovo standard. Dopo avere ottenuto la licenza da Spectravideo, riuscì a coinvolgere nel progetto importanti aziende giapponesi”.

E ancora: “Quando lo standard MSX fu annunciato pubblicamente, ci fu un’ondata di panico nel mercato statunitense. Ma le prime macchine arrivarono nel mercato occidentale alla fine del 1984 quando non erano più molto competitive perché nel frattempo erano apparsi il PC IBM, l’Apple Machintosh e il Commodore Amiga. Tuttavia in Giappone e Corea del Sud divenne il principale computer degli anni ’80. Ebbe larga diffusione in alcuni Paesi Europei (specialmente Paesi Bassi, Spagna), in Sud America (Brasile e Argentina), nei Paesi Arabi e perfino nell’ex Unione Sovietica (con cloni non ufficiali). Un punto di forza dello standard era costituito dalle applicazioni musicali, grazie a un modello lanciato dalla Yamaha che incorporava un sintetizzatore integrato. Lo standard MSX ebbe nel tempo diverse evoluzioni (MSX2 1986, MSX2+ 1988 e MSX Turbo R 1990-1995). Dal 2000 si sono succedute varie occasioni di rilancio e pare sia previsto a breve un nuovo standard denominato MSX3. Quest’anno avremo l’occasione di conoscere meglio gli MSX assistendo alla conferenza che sarà tenuta come tutti gli anni la domenica mattina e i più curiosi sappiano che non mancheranno videogiochi ed emulatori su diverse piattaforme moderne”.