Forza Italia: “Abbonamento unico metropolitano, la Regione si ritira. E la tariffa agevolata?”

FIRENZE – “Dal prossimo luglio la Regione pensa a un passo indietro rispetto all’abbonamento Unico Metropolitano, ritirando il proprio contributo per lasciare con il cerino dell’onere in mano agli enti locali e mettendo di fatto a repentaglio la sopravvivenza stessa della tariffa che consente a pendolari e studenti di fruire di mezzi di trasporto pubblico […]

FIRENZE – “Dal prossimo luglio la Regione pensa a un passo indietro rispetto all’abbonamento Unico Metropolitano, ritirando il proprio contributo per lasciare con il cerino dell’onere in mano agli enti locali e mettendo di fatto a repentaglio la sopravvivenza stessa della tariffa che consente a pendolari e studenti di fruire di mezzi di trasporto pubblico integrati fra la città di Firenze e alcuni Comuni della cintura, e in particolare della Piana fiorentina. Il tutto in questa fase di crisi acuta per famiglie e lavoratori. Per quale motivo? E’ giusto che l’utenza lo sappia”: a chiedere spiegazioni è Forza Italia, con il capo gruppo in Consiglio regionale Maurizio Marchetti e il consigliere della Città Metropolitana Paolo Gandola. Proprio quest’ultimo, durante la seduta di commissione di ieri mattina, ha avuto conferma formale da parte di Palazzo Medici Riccardi circa la volontà dei dirimpettai della Regione che da Palazzo Sacrati Strozzi intendono ritirare le risorse per questo strumento tariffario. “L’offerta di abbonamento mensile integrato – dicono Marchetti e Gandola – era stata varata nell’estate 2019, dopo mesi di annunci e con ritardo, su iniziativa della Regione Toscana. La formula Unico Metropolitano, entrata in vigore il 1 luglio scorso, consente di utilizzare con un solo titolo di viaggio tutti i mezzi pubblici di trasporto Trenitalia, bus e tram nei territori comunali di Firenze, Calenzano, Campi Bisenzio, Fiesole, Lastra a Signa, Sesto Fiorentino e Signa, più i servizi Ataf&Linea che interessano i Comuni di Impruneta, Vaglia, Bagno a Ripoli e Scandicci. Laddove al vantaggio per l’utenza corrispondeva un mancato introito per i gestori, la Regione si impegnava a colmare la differenza di proventi con un contributo fino ad un massimo di 132.000 euro”. La formula partiva in via sperimentale: «La previsione era di testarne il successo per il primo anno, ovvero fino a luglio 2020 – aggiungono Marchetti e Gandola – per poi metterla a sistema in caso la sperimentazione avesse dato esito positivo”. Ma secondo le informazioni raccolte da Gandola sul fronte metropolitano, la Regione non intende proseguire nell’esperienza: “Questo apre a vari scenari – spiega il rappresentante di Forza Italia nella Città Metropolitana di Firenze – tutti di estrema incertezza per i tanti cittadini che utilizzano quella formula di viaggio. Infatti a questo punto l’onere si scarica sugli enti locali che possono scegliere di sostenerlo oppure no, in tutto o in parte con conseguenze fino all’abolizione dell’abbonamento integrato, o a un sensibile ritocco del suo costo”. E allora, da Forza Italia chiedono chiarezza: “L’utenza ha il diritto di essere informata prima, e non trovandosi allo sportello a dover affrontare a cose fatte o un aumento consistente nel prezzo del titolo di viaggio o la sua indisponibilità”.