Fratelli d’Italia: “La rete ospedaliera periferica sarà potenziata, è una nostra vittoria”

FIRENZE – Approvata all’unanimità dal Consiglio regionale una mozione presentata da Diego Petrucci (nella foto), con la quale si impegna la giunta regionale a individuare all’interno del bilancio preventivo 2021 e di quelli degli anni successivi le risorse necessarie per il potenziamento della rete ospedaliera periferica. Nel corso di dibattito in aula, Petrucci ha sottolineato come […]

FIRENZE – Approvata all’unanimità dal Consiglio regionale una mozione presentata da Diego Petrucci (nella foto), con la quale si impegna la giunta regionale a individuare all’interno del bilancio preventivo 2021 e di quelli degli anni successivi le risorse necessarie per il potenziamento della rete ospedaliera periferica. Nel corso di dibattito in aula, Petrucci ha sottolineato come “la pandemia abbia messo in evidenza che il modello delle megalopoli ospedaliere dei capoluoghi, perseguito in questi anni, non sia sufficiente. Da una parte si è finito per creare “ingorghi” insostenibili nei grandi centri, dall’altra si è depotenziato, se non svuotato di presidi ospedalieri, intere aree”. Petrucci fa due eloquenti esempi: “Il primo polo ospedaliero a essere andato in crisi in autunno è stato il Polo di Cisanello che viene considerato il terzo polo ospedaliero italiano e il Pronto Soccorso del nuovissimo San Iacopo di Pistoia è addirittura stato chiuso per 12 ore. Mi sembra evidente che c’è un modello da ripensare. Se si è tenuto botta a questa crisi è per l’apporto fondamentale dei piccoli ospedali, da Castel del Piano a San Marcello, da Volterra a San Miniato, al Casentino. Per questo non ho difficoltà a definire storico il voto di oggi, che di fatto apre una nuova ed inaspettata stagione per la sanità toscana. Abbiamo di fronte una grande opportunità rappresentata dai miliardi del Recovery fund, sarà fondamentale come si deciderà di spenderli. Sicuramente una parte di quelli dovrà essere destinata proprio agli ospedali delle aree interne, sia in termini infrastrutturali, che in termini di risorse umane. A partire dal fatto che il personale destinato a tali aree (non solo nei presidi) dovrà avere un riconoscimento economico aggiuntivo”.