Fusioni di Comuni, mobilità, aeroporto: le ipotesi per la Piana

PIANA FIORENTINA – Ampliamento dell’aeroporto Vespucci, termovalorizzatore, elezioni a Sesto Fiorentino, mobilità, imprese. E’ stata una puntata tutta dedicata alla Piana fiorentina, quella di ieri sera a Girotondo trasmissione condotta da Andrea Vignolini a Tele Iride, canale 96 (http://www.teleiride.tv). Presenti in studio la consigliera regionale Monia Monni, l’assessore del Comune di Signa Giampiero Fossi, l’ex […]

PIANA FIORENTINA – Ampliamento dell’aeroporto Vespucci, termovalorizzatore, elezioni a Sesto Fiorentino, mobilità, imprese. E’ stata una puntata tutta dedicata alla Piana fiorentina, quella di ieri sera a Girotondo trasmissione condotta da Andrea Vignolini a Tele Iride, canale 96 (http://www.teleiride.tv). Presenti in studio la consigliera regionale Monia Monni, l’assessore del Comune di Signa Giampiero Fossi, l’ex consigliere comunale del M5S a Sesto Fiorentino Giovanni Policastro, l’esponente della lista civica “Laboratorio Sesto” Marco Baldinotti, l’ex assessore del Comune di Prato Aldo Milone e per piananotizie.it io, Elisa Gentilini.

L’aeroporto il tema più dibattuto, dopo che i tecnici regionali del Nurv hanno sollevato delle criticità al master plan presentato da Toscana Aeroporti per Peretola. Oggi ci sarà a Prato un Consiglio comunale dedicato al tema, il 3 dicembre sarà la volta di Campi Bisenzio. “Deve essere un progetto all’altezza di quel territorio – ha detto la consigliera Monia Monni – e ci sono questioni da tenere in considerazione. Ad esempio Campi Bisenzio ha avanzato la richiesta di spostare di qualche grado le rotte per escludere l’abitato dai sorvoli. In generale non ci sono solo i tecnici del tavolo intercomunale ma anche quelli del Nurv che sollevano diversi elementi di criticità da affrontare e noi pretenderemo che vengano affrontati”. “La questione dei 2.400 metri o meno non mi appassiona – ha concluso – perché se si decide che è un’infrastruttura da fare per lo sviluppo del territorio, per le ricadute in termini occupazionali, il progetto deve rispondere a dei requisiti ottimali di efficacia. Siamo orientati a proporre in Consiglio regionale il prossimo 25 novembre, di accompagnare il parere del Nurv con la richiesta di un accordo di programma che leghi al progetto non solo il bosco della Piana, ma anche la terza corsia autostradale, il ponte tra Signa e Lastra a Signa, il prolungamento della linea tranviaria a Sesto e Campi”. D’accordo anche Baldinotti, al contrario Policastro ha sostenuto che in campagna elettorale in vista delle prossime amministrative il candidato sindaco pentastellato (il cui nome, insieme al programma, sarà divulgato entro la fine dell’anno e che sarà scelto con il voto degli attivisti) farà di tutto per opporsi alla realizzazione dell’ampliamento del Vespucci. Quanto alla prossima tornata elettorale, la prossima primavera, è stato mandato in onda un frammento di intervista a Sara Biagiotti, ospite nel pomeriggio a Tele Iride, in cui ha confermato la sua disponibilità a ripresentarsi come candidato del Pd e a domanda su quale compagine il Partito democratico può temere in termine di voti, Biagiotti ha risposto “sicuramente il Movimento 5 Stelle, soprattutto da chi lo può vedere come un voto di protesta. Non credo ci siano altre proposte di grande rilievo”. Su Sesto Baldinotti ha sollevato la questione del centro storico da revitalizzare e la necessità di pensare a una programmazione della grande distribuzione, oltre alle grandi opere infrastrutturali. Di mobilità, di tranvia e della necessità di potenziamento della viabilità hanno parlato tutti gli ospiti, d’accordo sul fatto che un’area che ospita 14mila imprese non possa prescindere da questo punto.

Affrontata anche la questione della fusione dei Comuni, di cui il Pd si sta facendo promotore. L’assessore Fossi ha più volte sottolineato la vicinanza e l’omogeneità tra i territori della Piana, culturale, imprenditoriale e ha lanciato l’idea di una possibile creazione delle Signe, Signa e Lastra insieme. Un’ipotesi che qualche anno fa (senza tornare indietro al Medioevo e alle lotte tra guelfi e ghibellini) sarebbe stata impensabile, oggi può dunque essere  ripresa in considerazione.

Insomma, gli interlocutori hanno provato a fare un ragionamento sulla Piana cercando tutti di dare la stessa risposta: non può essere solo una “terra di mezzo” tra Firenze e Prato ma un’area che provi a ripensare un suo sviluppo. Ovviamente ognuno ha ricette diverse per questo obiettivo. Ma del resto questa è la dialettica della politica.