Gandola (FI): “No all’evasione fiscale ma non con metodi vessatori”

CAMPI BISENZIO – “Ci vuole un freno, Ica e il Comune di Campi sono vessatori nei confronti dei cittadini, bisogna tornare al senso di misura”. Forza Italia ribadisce il proprio sì alla lotta all’evasione, “purchè sia una lotta giusta e non vessatoria”. A ribadire questa posizione è Paolo Gandola, capo gruppo in consiglio comunale, che […]

CAMPI BISENZIO – “Ci vuole un freno, Ica e il Comune di Campi sono vessatori nei confronti dei cittadini, bisogna tornare al senso di misura”. Forza Italia ribadisce il proprio sì alla lotta all’evasione, “purchè sia una lotta giusta e non vessatoria”. A ribadire questa posizione è Paolo Gandola, capo gruppo in consiglio comunale, che aggiunge: “Abbiamo chiesto un ripensamento all’amministrazione comunale circa l’affidamento del servizio di riscossione a Ica che da anni si occupa dei servizi di accertamento e riscossione dell’imposta comunale sulla pubblicità, del diritto sulle pubbliche affissioni, della tassa per l’occupazione di spazi e aree pubbliche, della gestione del servizio delle pubbliche affissioni, della gestione dei verbali per la violazione del codice della strada e per la riscossione coattiva dei tributi e delle altre entrate comunali”.

Tutto ciò parte “dalla risposta ricevuta nei giorni scorsi dall’assessore al bilancio Vanessa De Feo in merito all’interrogazione presentata su quante fossero state le multe totali emesse da Ica per la violazione della tasse sulla pubblicità nel corso del 2015”. Entrando nei dettagli, “anche nel 2015 – continua Gandola – l’offensiva di Ica si è fatta asfissiante: le multe che l’ente ha emesso per il mancato rispetto della tassa sulla pubblicità sono state 303 pari a una somma di 179.250 euro.  Ma non sono le cifre a spaventarci, sono i modi e i costi di aggio e di  interessi derivanti dalla riscossione e dai relativi fermi amministrativi. In ogni caso, già nell’agosto scorso Forza Italia era intervenuta  denunciando il comportamento di Ica per contestare  la violazione della tassa sulla pubblicità a causa della  presenza di adesivi sulle vetrine, l’indicazione di siti Internet o l’esposizione di piccoli loghi. Le multe che erano state emesse allora erano 111 e riguardavano la quasi totalità dei commercianti del centro storico. Oggi, secondo quanto dichiarato dall’assessore le multe sono volate a 303, triplicandosi in appena 4 mesi”.

“In questi giorni – conclude Gandola – una cittadina ha sottoposto alla mia attenzione il verbale di accertamento emesso da Ica che ha chiesto, fra oneri e spese di riscossione, il 140% in più della cifra dovuta effettivamente e non contenta, ha proceduto con il fermo amministrativo di un’autovettura. Il contratto con Ica è stato rinnovato il 29 dicembre scorso per altri cinque anni con il voto contrario dell’intera opposizione. Un rinnovo avvenuto tre giorni prima della scadenza del contratto. A fronte di tutto ciò  riteniamo  sia venuto il momento della trasparenza e della misura. Sulla tassa di pubblicità si dialoghi con i commercianti, si distribuiscano precisi e puntali vademecum, si facciano incontri con le categorie economiche. Chi evade deve pagare, ma i cittadini devono essere messi in condizione di dialogare, di ricevere supporto, percependo l’ente comunale  come un interlocutore con cui confrontarsi e non come un nemico dal quale fuggire per oppressione”.