CAMPI BISENZIO – “Per far tornare i conti, apriranno un ristorante sul palco o nella buca dell’orchestra del Dante?” E’ quanto afferma, con ironia, il capogruppo di Forza Italia Paolo Gandola in riferimento alla proposta di delibera in discussione al prossimo Consiglio per cui l’Accademia dei Perseveranti, gestore del Teatro Dante, possa trasformarsi da Società per azioni in fondazione.
“La proposta di trasformare l’Accademia dei Perserveranti in fondazione è sostanzialmente un’idea condivisibile – dice Gandola – in quanto permetterà un più facile reperimento di fondi privati e non per sostenere la vita del Teatro cittadino, quello che mi e ci preoccupa, invece, riguarda il contenuto dello Statuto che lascia perplessi in più di un punto.
Innanzitutto, non comprendiamo il senso di snaturare quelli che normalmente sono i tipici organi di funzionamento di una fondazione, ovvero il Consiglio di Amministrazione e l’Assemblea dei soci, inserendo il Consiglio di indirizzo, composto da un numero variabile di membri ma che potrebbe arrivare fino a quindici. Rappresenterebbe null’altro che un vero e proprio organo politico, tanté che sarà nominato quasi totalmente dal Sindaco pro-tempore del Comune di Campi, alla faccia della partecipazione e della voglia espressa più volte, a parole, di rendere il Teatro un luogo di tutti e per tutti”.
Secondo Gandola la proposta “così come è scritta ha dei risvolti politici di grandissima preoccupazione per noi”. “Più che una fondazione che debba mantenere in vita e gestire un Teatro di grandissimo valore, come lo è il Dante – dice il capogruppo di Forza Italia – sembra un carrozzone ove si rischia di farvi confluire tutto ed il contrario di tutto. In altre parole sembra il braccio armato della politica sulla cultura cittadina. Un vero scempio”.
Gandola punta il dito su alcuni aspetti dello statuto che potrebbero “cozzare con il lavoro di un’altra partecipata” del Comune, Idest. Infatti, precisa l’esponente di Forza Italia, l’Accademia “potrà assumere la gestione dei servizi bibliotecari” e non solo “potrà organizzare e gestire i servizi di conservazione e di catalogazione all’interno delle biblioteche, promuovere l’adesione ai circuiti bibliotecari di area metropolitana, assumere la gestione di giardini e dimore storiche, promuovere, organizzare e gestire corsi di formazione professionale, gestire spazi museali, insomma un vero caos di competenze”. E, prosegue Gandola “si dice altresì, che la Fondazione potrà svolgere ogni altra attività, anche commerciale, allo scopo di garantire l’equilibrio economico e finanziario. Di fronte a questo mi chiedo, cosa si inventeranno per far tornare i conti? Apriranno un ristorante sul palco o nella buca dell’orchestra?”
E come se non bastasse, aggiune Gandola, il Comune non ha dato indicazioni del futuro artistico della struttura. “Abbiamo assistito solo pochi mesi fa alla cacciata del direttore artistico Benvenuti, sostituito proprio in questi giorni da Savelli – dice Gandola – senza che ci sia stata data una spiegazione chiara ed univoca sulla questione”.
Gandola (Forza Italia) “Per far tornare i conti, cosa faranno? Apriranno un ristorante sul palco del Dante?”
CAMPI BISENZIO – “Per far tornare i conti, apriranno un ristorante sul palco o nella buca dell’orchestra del Dante?” E’ quanto afferma, con ironia, il capogruppo di Forza Italia Paolo Gandola in riferimento alla proposta di delibera in discussione al prossimo Consiglio per cui l’Accademia dei Perseveranti, gestore del Teatro Dante, possa trasformarsi da Società […]
