Giro d’Italia: a Sestola dopo 219 chilometri, arrivo in salita

CAMPI BISENZIO – La viabilità, le iniziative in programma questa sera che culmineranno con la “notte rosa” ma anche l’aspetto sportivo del Giro d’Italia. E così, dopo la sosta odierna, il Giro come tutti ormai sanno riparte domani da Campi Bisenzio e arriva a Sestola, sull’Appennino emiliano, caro ad Alberto Tomba e dove è ancora […]

CAMPI BISENZIO – La viabilità, le iniziative in programma questa sera che culmineranno con la “notte rosa” ma anche l’aspetto sportivo del Giro d’Italia. E così, dopo la sosta odierna, il Giro come tutti ormai sanno riparte domani da Campi Bisenzio e arriva a Sestola, sull’Appennino emiliano, caro ad Alberto Tomba e dove è ancora immutato il ricordo di Marco Pantani. La decima tappa, 219 chilometri di lunghezza, si presenta come la tipica frazione trabocchetto con finale in salita per 7,5 km (il Pian del Falco), pendenza media al 5% e punte dell’8%. Un arrivo non impossibile – il secondo in salita di questo Giro – ma che può mietere qualche vittima anche tra i corridori di classifica. Chi è uscito con le ossa rotte dalla crono del Chianti Classico di ieri può cercare qui la rivincita se si considera che, eccetto i primi 25 chilometri, la pianura è esclusa dal tracciato. Quattro i gran premi della montagna lungo il percorso: Passo della Collina (terza categoria a 777 metri e 12,7 chilometri di ascesa); Pietracolora (terza categoria a 805 metri e una pendenza massima dell’11%); Pian del Falco (prima categoria con pendenza massima al 13%) e Sestola (terza categoria con pendenze massime all’8%). Il Giro torna a Sestola dopo due anni (a Campi l’ultima volta c’era stato nel 2009): allora vinse l’olandese Pieter Weening precedendo Davide Malacarne e Domenico Pozzovivo.