Gkn, la Uilm dopo l’ultimo incontro sindacale chiede “maggiore impegno alle istituzioni nazionali”. Anche per il futuro

CAMPI BISENZIO – La giornata di ieri, giovedì 14 ottobre, come riporta la Uilm, è stata quella dedicata, nella vertenza Gkn, all’incontro sindacale “avuto in videoconferenza con l’azienda in cui si è discusso degli andamenti di mercato, nonché produttivi e finanziari dello stabilimento di Campi Bisenzio. Dati e informazioni che potranno essere utili per il […]

CAMPI BISENZIO – La giornata di ieri, giovedì 14 ottobre, come riporta la Uilm, è stata quella dedicata, nella vertenza Gkn, all’incontro sindacale “avuto in videoconferenza con l’azienda in cui si è discusso degli andamenti di mercato, nonché produttivi e finanziari dello stabilimento di Campi Bisenzio. Dati e informazioni che potranno essere utili per il confronto presso il Ministero dello sviluppo economico per cercare un percorso che garantisca la continuità produttiva e occupazionale del sito fiorentino. Il modo in cui è maturata la decisione di Gkn di cessare l’attività su Campi Bisenzio suscita il nostro più profondo dissenso, ma abbiamo chiesto comunque di fissare altri incontri unitari per la prossima settimana per approfondire anche i parametri industriali e di sviluppo al fine di batterci salvaguardia dello stabilimento di Campi Bisenzio”.

“La Uilm ritiene che questo incontro debba essere utilizzato per provare a riaprire una discussione e provare a convincere la proprietà di Gkn ad affrontare seriamente e concretamente il futuro dello stabilimento di Campi Bisenzio e che tale discussione sia portata all’attenzione del tavolo ministeriale affinché anche le istituzioni continuino a ricercare le soluzioni condivise per la salvaguardia dei 500 posti di lavoro. Come già successo nel 2012 a Scandicci con la ex Electrolux e nel 2018, e poi conclusasi negativamente quest’anno, in Valdarno con l’ex Pirelli. La Uilm ribadisce infine la necessità di una politica industriale e di settore (automotive) da parte del Governo italiano, affinché si possa tornare a parlare di sviluppo economico per il nostro paese e non solo e sempre di crisi aziendali. Stiamo subendo ormai da troppi anni una totale assenza decisionale e d’intervento da parte delle istituzioni nazionali che ci ha portato a un indebolimento politico e industriale a livello internazionale. Serve un’inversione di atteggiamento prima che sia troppo tardi”.