Grande distribuzione: sabato lo sciopero

SESTO FIORENTINO – Sabato 28 maggio si fermano tutti i lavoratori impiegati in aziende della grande distribuzione, sia alimentare che non, associate a Federdistribuzione, associazione che non ha sottoscritto il contratto del commercio e ad oggi non applica alcun contratto nazionale. In Toscana, le manifestazioni unitarie della UILTuCS Toscana, categoria della Uil che si occupa […]

SESTO FIORENTINO – Sabato 28 maggio si fermano tutti i lavoratori impiegati in aziende della grande distribuzione, sia alimentare che non, associate a Federdistribuzione, associazione che non ha sottoscritto il contratto del commercio e ad oggi non applica alcun contratto nazionale. In Toscana, le manifestazioni unitarie della UILTuCS Toscana, categoria della Uil che si occupa di Turismo, commercio e servizi, si terranno in tutte le città.

A Firenze la mobilitazione scatterà a partire dalle 9,30 davanti ad Ikea per toccare poi altri supermercati che ignorano i diritti anche più elementari dei lavoratori.

“E’ una vergogna – commenta il segretario generale della Uiltucs Toscana, Marco Conficconi – perché ad oggi ci sono disparità tra lavoratori che svolgono la stessa identica mansione. E perché dopo mesi di lunghe trattative Federdistribuzione non ha voluto approfondire le soluzioni possibili. Alcuni lavoratori del commercio occupati in aziende che aderiscono a Confcommercio, infatti, a differenza di quelli impiegati in azienda associate a Federdistribuzione, hanno visto un salario dignitoso con condizioni di lavoro più sostenibili. Altri vengono discriminati, umiliati, e non viene riconosciuto quanto spetta loro. Non chiediamo la luna: chiediamo a Federdistribuzione di applicare il contratto del Commercio o di dare dignità e diritti all’interno di un contratto condiviso”.

“Federdistribuzione – spiega ancora il segretario generale della Uiltucs Toscana – vorrebbe diminuire il salario dei lavoratori e aumentare la flessibilità e le aperture domenicali e festive, ovviamente riducendo anche su questo i costi”. “Federdistribuzione – prosegue Conficconi – vorrebbe applicare i vantaggi scaturiti per le aziende dal rinnovo del contratto del Commercio, ma non applicare ciò che lo stesso contratto prevede per i lavoratori”. “Una situazione inaccettabile – conclude – che ci fa scendere in piazza e gridare, ancora più forte, ‘Fuori tutti!’ perché quanto sta accadendo in grandi catene come Esselunga, Ikea, Carrefour, La Rinascente, Coin, Metro e molte altre ancora, è scandaloso”. I brand coinvolti, oltre a questi, sono Leroy Merlin, Decathlon, Lidl, Panorama, Zara, Penny, Bricoman, Ovs, Simply, Universosport, Bricocenter.