“I diari del tandem”: tutti pazzi per Santa Maria

CAMPI BISENZIO – “I diari del tandem di Giovanni Grossi ci portano questa volta a Santa Maria. Una delle zone più caratteristiche di Campi Bisenzio, “dove c’era l’acquaiolo che ti portava l’acqua a casa”. In via 2 settembre c’è la baiadera più bella. In via 2 settembre prima c’era l’acquaiolo che ti portava l’acqua a […]

CAMPI BISENZIO – “I diari del tandem di Giovanni Grossi ci portano questa volta a Santa Maria. Una delle zone più caratteristiche di Campi Bisenzio, “dove c’era l’acquaiolo che ti portava l’acqua a casa”.

In via 2 settembre c’è la baiadera più bella. In via 2 settembre prima c’era l’acquaiolo che ti portava l’acqua a casa. Se prendi via 2 settembre da via dei Bruni arrivi in fondo che sembra che sei entrato dentro una casa colonica a Frittole e che devi tornare indietro. In realtà se svolti a destra, passi sotto un arco sei già in via Castronella. E incredibile, non siamo nel 1400 quasi 1500 a Frittole, ma nel 2018 quasi 2019 a Campi Bisenzio. Via 2 settembre è una piccola meraviglia di Santa Maria in Campi Bisenzio. Ma non è la sola. Io e Franco c’abbiamo fatto un giro in tandem. E allora, non ci resta che pedalare. Io e Franco abbiamo scelto di vivere a Campi negli anni Ottanta quasi anni Novanta, e precisamente proprio qui a Santa Maria, e di costruire qui le nostre famiglie. Franco e la sua signora vengono dalla Calabria. Io e la mia signora, più modestamente, da Firenze. Entrambi, comunque ci sentiamo profondamente e genuinamente campigiani. Si perché, si potrebbe dire, parafrasando Totò: “Campigiani si diventa e noi modestamente lo diventammo”. Facile esserci nati, noi, invece, abbiamo scelto di stare qui. Ci siamo presi questa responsabilità per noi, ma soprattutto per i nostri figli. In via Semita c’è un’altra baiadera bellissima. C’è chi le chiama viareggine. Sì, a Santa a Maria sembra proprio di stare al mare. Da una parte l’acqua dolce del Bisenzio e, oltre la Barberinese, poco lontano, Viareggio con il suo mare e le sue baiadere. Nei giorni in cui il cielo è sgombro di tutto io sono convinto che dal punto più alto della Rocca si vede il mare. Già, oltre le baiadere, noi c’abbiamo anche la Rocca. L’argine del Bisenzio che va dal ponte della Rocca fino alla curva del Bacci con la sua Albereta è una passeggiata che riconcilia con il mondo. Io e Franco l’abbiamo fatta in tandem. A lato della chiesa c’è una scalinata dove ci sono dei ragazzi che se la stanno ridendo allegramente. La curva del Bacci è un toponimo ideale per una città che ama chiamare i propri luoghi con i nomi propri delle persone che lì abitano. Una città che non si nasconde, che ama dirsi le cose in faccia senza reticenze e ipocrisie. A Santa Maria c’è Il Fantino ed in via XXIV maggio, proprio nel tratto del Fantino, l’ultimo Pavè di Campi. In via Santa Maria, praticamente il LungoBisenzio, fino a poco tempo fa c’era Rodolfo, ma questa è un’altra storia e se ci penso mi passa la voglia di scrivere… Nel nostro giro, in via Semita, proprio davanti ad un’altra (ancora) baiadera bellissima, abbiamo incontrato Cinzia e la sua giovin famiglia. Vicino al fontanello, nel giardino dietro l’auditorium, c’ha fatto una foto una signora con un possente cane al guinzaglio (Grazie!). Abbiamo salutato Alessandra che dalla finestra di casa sua ci osservava incuriosita. C’ha salutato anche una signora da una finestra in via Parini, ma di lei non so il nome. In piazza Gramsci dietro le transenne del cantiere per la risistemazione di via Santa Maria, Gianni c’ha raccontato di Napoleone. Di lì è passato anche Alex, uno studente che tornava a casa a piedi dalle prove al Teatrodante Carlo Monni di uno spettacolo dei ragazzi del Liceo. Nel giardino della Rocca, davanti al dietro della chiesa di Santa Maria, un ragazzo, Pietro, c’ha detto che lui a casa c’ha un tandem comprato da poco e che, quando l’ha fatto vedere ai suoi amici, molti di loro vedevano questa strana bici a due per la prima volta. “Vi faccio passare perché siete di santa Maria” ci urla Marco all’incrocio tra via Parini e via Santa Maria, anche se non abbiamo la precedenza. Gente di Santa Maria. Come noi. “Ciao Franco, io qui ci sto proprio bene”. “Anch’io Giovanni, ma quando ci si trova per una bella cena con le nostre famiglie”. “Franco io direi presto, anzi prima”.

Giovanni Grossi