I sindacati Selex incontrano il presidente della Regione Enrico Rossi

FIRENZE – Le rsu di Selex hanno incontrato il presidente della Regione Enrico Rossi e l’assessore regionale al lavoro Gianfranco Simoncini. Daniele Calosi (Fiom) ha toccato  tre punti qualificanti: “il piano industriale che Selex ES ci ha presentato prevede una drastica riduzione del portafoglio prodotti, che passerà da 550 a 350. Vorremmo capire i criteri […]

FIRENZE – Le rsu di Selex hanno incontrato il presidente della Regione Enrico Rossi e l’assessore regionale al lavoro Gianfranco Simoncini.
Daniele Calosi (Fiom) ha toccato  tre punti qualificanti: “il piano industriale che Selex ES ci ha presentato prevede una drastica riduzione del portafoglio prodotti, che passerà da 550 a 350. Vorremmo capire i criteri che stanno alla base di questa operazione. A Firenze, in particolare, l’azienda vorrebbe accorpare allo stabilimento di Campi, oltre all’ex Elsag, gli stabilimenti di Bologna, Pisa e Cecina. La produzione a Firenze non può concentrarsi soltanto sui pur importanti progetti Tetra e Sistri, rimanendo così appesa soltanto a commesse statali. Infine non sono ancora state comunicate le ricadute occupazionali sui singoli siti produttivi”.
Marcello Corti, responsabile industria della Camera del lavoro di Firenze ha spiegato che “il trasferirsi di numerose produzioni fuori dallo stabilimento fiorentino di Selex invita alla vigilanza: il nostro territorio rischia di essere più colpito dalle ricadute occupazionali. La nostra è una tradizione di alte professionalità sgretolate nel corso degli anni. Abbiamo già dato.”
Il presidente Rossi ha concluso detto che “il gruppo dirigente di Finmeccanica è colpevole di molte pecche nella gestione industriale, e mi domando perché Monti non abbia scelto di rimuoverlo. L’assemblea di ieri mi ha molto colpito: non si lasciano fuori i lavoratori all’acqua, e sarei per evidenziare questo comportamento antisindacale ed antioperaio. La Regione e i lavoratori rifiutano un piano industriale che penalizza la Regione, in cui non si mette in programma un investimento su questo territorio e non si offrono garanzie occupazionali. Mi attiverò per chiedere al governo, con il sottosegretario De Vincenti, di aprire un tavolo nazionale sulla ristrutturazione nel più breve tempo possibile, a cui affiancare un coordinamento regionale dei territori interessati dalla ristrutturazione, che la Regione Toscana potrebbe coordinare con l’assessore Simoncini”.