SESTO FIORENTINO – “Il Gruppo consiliare ICS-SBC denuncia nel modo più netto questa ennesima dimostrazione di superficialità e arroganza. Gli abitanti di Settimello, viale Togliatti, via Pratese e soprattutto quelli dei 576 appartamenti del Peep Il Neto hanno il diritto di opporsi alla chiusura del supermercato di via Leopardi, perché esso costituisce un servizio che qualifica e legittima l’esistenza stessa del Piano di edilizia economica e popolare”. Insieme Cambiamo Sesto. Per Sesto Bene Comune, in una nota, riferisce di aver chiesto in consiglio comunale se il supermercato Coop del Neto chiuderà chiedendo al sindaco di chiarire questa voce. “In Consiglio comunale del 19 febbraio, – prosegue la nota – ha risposto l’assessore all’urbanistica Sforzi. Con parole vaghe e fumose, ha detto che il Comune non sa nulla, perché la decisione di chiudere spetta solo alla società proprietaria, della quale tra l’altro ha puntualizzato di essere socio. Evidentemente il ritornello liberista sul Mercato che decide delle vite delle persone ha fatto breccia nell’amministrazione. Ma l’assessore all’urbanistica dovrebbe conoscere bene i fatti, visto che tra i documenti prodotti per giustificare i 10.000 mq di cemento nell’area ex Ginori di proprietà Unicoop, si parla di trasformare il supermercato di via Leopardi in ‘un negozio di abbigliamento, o Apparel Store’. Si tratta di un documento ufficiale redatto su carta intestata del Comune”.
“Mentre è in atto lo stravolgimento di una vasta area della città, – si legge nella nota – con la costruzione di un’accozzaglia di attività commerciali intorno al Museo di Doccia, la chiusura del Neto trasformerebbe il quartiere in un quartiere dormitorio. Il Gruppo consiliare ICS-SBC infine chiede all’assessore Sforzi se non abbia mai preso in considerazione i rischi che possono derivare dal conflitto tra l’essere socio Unicoop e contemporaneamente partecipare all’adozione di strumenti urbanistici che riguardano interessi di quella cooperativa”.