Il futuro viaggia sul treno, al Design Campus

CALENZANO – Attivare un tavolo di lavoro dedicato al sistema treno in relazione alla Toscana e al suo sistema economico pubblico e privato che affronti sia un tematiche progettuali che iter formativi di interesse strategico. E’ questo l’obiettivo del progetto di design driven “Il treno pensato e fatto in Italia” affrontato stamani al Design Campus […]

CALENZANO – Attivare un tavolo di lavoro dedicato al sistema treno in relazione alla Toscana e al suo sistema economico pubblico e privato che affronti sia un tematiche progettuali che iter formativi di interesse strategico. E’ questo l’obiettivo del progetto di design driven “Il treno pensato e fatto in Italia” affrontato stamani al Design Campus dell’Università di via Pertini e curato da Elisabetta Cianfanelli. All’incontro era presente anche il sindaco Alessio Biagioli.
“Creare un network di istruzioni pubblico e aziende – ha ribadito Cianfanelli – e
in relazione al territorio porre il treno all’interno di un distretto mafatturiero. Il progetto propone di allargare il concetto di smart city a quello di smart territory”.

Il convegno ha affrontato la tematica dei servizi che il sistema treno può fornire a favore della conoscenza e dell’orientamento del viaggiatore nei territori attraversati tramite una vasta gamma di informazioni, in modalità veloce, sintetica ma suggestiva.

Costruire una mobilità intrecciata alla logistica è quanto proposto dal vice ministro delle infrastrutture e trasporti Riccardo Nencini. “Le cose pensate oggi – ha detto Nencini – saranno realizzate nel 2030 perché questi sono i tempi di realizzazione”. Il vice ministro ha indicato alcuni punti per arrivare all’obiettivo. “L’Italia invecchia, in particolare Firenze e Bari sono le città più vecchie – ha detto Nencini – si sta meglio rispetto al passato, ma l’invecchiamente richiede una mobilità diversa. Il secondo punto è lo spostamento dei soggetti diversi, siamo passati da un milione a 100 milioni. Le città diventano luoghi di movimento: basti pensare che abbiamo piccole e medie città, in Italia, con il 78% di case di proprietà. La tendenza è a spostarsi, ma non si sposta nessuno, per esempio gli studenti che si spostano in realtà sono il 2%. Cambiano i sistemi di spostamento e molti si muovono con il car sharing. Lo spostamento nelle città obbluga a velocizzare le relazioni. Occorre integrare e migliorare il rapporto tra grandi centri con il ferro: nel 2030 arriveremo al 30% e al 50% nel 2050, mentre adesso lo spostamento su ferro è solo nel 6% dei casi. I porti italiani, infatti, non sono collegati con il ferro, ma con i mezzi a gomma. L’ultimo punto riguarda la circolazione delle merci: ci sono Paesi dove le merci hanno piena libertà alla circolazione, mentro non lo hanno le persone”.

Nencini ha poi sottolienato che lo spostamento di merci e persone non deve essere pensato solo in una città, ma in un territorio più largo. Altro punto da valorizzare, secondo il vice ministro, sono le stazioni. “Abbiamo una fioritura di stazioni non ben utilizzate – ha detto Nencini – ci sono piccole stazioni anche belle dal punto di vista architettonico che possono essere rimesse in gioco e fatte vivere” e ha portato l’esempio di allestimento di mostre ed eventi culturali all’interno delle stazioni “dimenticate” o poco utilizzate. Ancora un aspetto da valorizzare è quello della promozione turistica dopo la chiusura delle Aziende di promozione turistica. Nencini ha spiegato che il collegamento su ferro potrebbe fornire elementi di informazione sul territorio con la promozione gastronomica locale e culturale. “E’ indispensabile – ha detto Nencini – l’integrazioni fra sistemi di trasporto: tra gomma e ferro, il futuro passa da lì”.