“Il libro del rifugio” – Il paradosso della normalità, la voglia di rivedersi

CAMPI BISENZIO – Quella di ieri, non lo nego, è stata una giornata più complicata del solito. Fatta di sensazioni altalenanti, iniziata la mattina con la “strana”, mancata risposta da parte del sindaco di Campi, Emiliano Fossi, ai messaggi che negli ultimi giorni sono diventati più frequenti del solito. E proseguita nel pomeriggio con le […]

CAMPI BISENZIO – Quella di ieri, non lo nego, è stata una giornata più complicata del solito. Fatta di sensazioni altalenanti, iniziata la mattina con la “strana”, mancata risposta da parte del sindaco di Campi, Emiliano Fossi, ai messaggi che negli ultimi giorni sono diventati più frequenti del solito. E proseguita nel pomeriggio con le notizie arrivate proprio dal suo Comune. Ma lo spirito con cui ho iniziato – e sto provando tuttora – a raccontare questi giorni davvero particolari, come ho detto fin dall’inizio da un’angolazione diversa, poi è rimasto intatto. E visto che la rete, ancora di più in questo periodo, è diventata una fedele compagna di viaggio, ho provato a chiedere a Google quale fossero le sue risposte a fronte di una semplice, ma mai scontata, richiesta: messaggi di speranza. E quelli che voglio citare, anche se sarebbero molti di più, sono tre: la storia di Cristian, il bambino di 6 anni che vive a Luco dei Marsi, in provincia de L’Aquila: “Facciamo qualcosa per tutti gli italiani”, ha detto alla mamma. E così ha preso una lanterna fatta di bambù e carta di riso e, insieme ai suoi genitori, ha acceso lo stoppino di cera. Gonfiata dal calore, la lanterna ha preso il volo verso il cielo. Una frase di Sant’Agostino: “La speranza ha due bellissimi figli: lo sdegno e il coraggio. Lo sdegno per la realtà delle cose, il coraggio per cambiarle”. E, infine, il “Niente paura” di Ligabue (primo singolo estratto da “Primo tempo” del 2007), che è diventato anche un invito del cantante emiliano a donare agli ospedali di Milano, Bologna oppure a qualsiasi altra istituzione sanitaria. Con un paradosso, emerso ancora più chiaramente all’imbrunire, in giorni in cui le relazioni cambiano, “si ama” il prossimo stando lontani: il paradosso della normalità e della voglia di rivedersi. A maggiore ragione con gran parte delle persone con cui ci siamo scritti ieri. Loro sanno di chi parlo e perché. E i motivi non mancano.

pf.nesti@piananotizie.it