Immobili confiscati alla mafia: a Campi sbocciano “Le Viole”

CAMPI BISENZIO – A Campi sono sbocciate “Le Viole”. Si chiama così, infatti, il progetto – oltre che il nome della “casa” – inaugurato ufficialmente questa mattina in via delle Viole grazie uno degli immobili confiscati alla mafia e restituiti alla comunità. Un progetto che il Comune di campi ha fortemente voluto e che è […]

CAMPI BISENZIO – A Campi sono sbocciate “Le Viole”. Si chiama così, infatti, il progetto – oltre che il nome della “casa” – inaugurato ufficialmente questa mattina in via delle Viole grazie uno degli immobili confiscati alla mafia e restituiti alla comunità. Un progetto che il Comune di campi ha fortemente voluto e che è stato possibile grazie alla collaborazione con “Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” e la Società della Salute area fiorentina Nord-Ovest. Un appuntamento che ha visto la presenza, fra gli altri di Enrico Panzi (presidente SdS Fiorentina Nord-Ovest), del prefetto di Firenze Alessio Giuffrida, del presidente CSD Valdese Giovanni Comba, del coordinatore regionale Libera Toscana don Andrea Bigalli ma soprattutto di don Luigi Ciotti (presidente nazionale Libera). A fare gli onori di casa, nel vero senso della parola, il sindaco Emiliano Fossi e l’assessore al nuovo welfare di comunità Luigi Ricci. Tanti, come era prevedibile, gli spunti di riflessione. A partire dalla struttura stessa, che ospiterà sei giovani, da 16 a 21 anni, seguiti da un operatore, provenienti da tutta Italia “che potranno così dare – ha detto don Bigalli – il loro contributo alla collettività”.

Il progetto educativo, infatti, è stato formulato dalla Diaconia Valdese a seguito di una manifestazione di interesse indetta dalla Società della Salute (SdS) zona fiorentina nord ovest, conseguente ad una delibera regionale per l’attivazione di progetti sperimentali destinati ad istituire “Appartamenti per l’autonomia”, per l’accoglienza residenziale di minori e neo maggiorenni.

“La casa – ha detto Giovanni Comba – ospiterà le persone più fragili, tutte quelle che hanno bisogno di un sostegno, con un valore aggiunto: la collaborazione con le istituzioni e il grande lavoro di sinergia portato avanti con l’associazione Libera”. E se l’impegno, in accordo con il presidio territoriale di Libera, è quello di aprire le porte della casa alla comunità almeno una volta l’anno, l’intervento più atteso era sicuramente quello di don Ciotti: “Si tratta del primo immobile “recuperato” a Campi Bisenzio, un bene esclusivo che diventerà un bene condiviso. Ma per arrivare a risultati del genere, per dire no alle mafie dobbiamo prendere coscienza ancora una volta che ognuno di noi deve essere protagonista del cambiamento. In Italia corruzione e mafia sono le due facce della stessa medaglia ma tutti noi dobbiamo impegnarci ancora di più per dire no all’indifferenza e sì alla speranza, con un enorme senso di responsabilità. La politica ha bisogno di noi, ha bisogno dei cittadini, ognuno deve farsi carico della propria responsabilità: la speranza ha bisogno di ciascuno di noi, il male più grande dei nostri tempi è la delega, pensare che tocchi a qualcun altro, guardare e lasciar fare. Al contrario è facendo rete e mettendo insieme tutte le espressioni che si arriva a giornate come questa, giornate in cui democrazia e partecipazione ci fanno capire tutta la loro importanza”.

“Il progetto “Le Viole” – dice il presidente della Società della Salute, Enrico Panzi – merita di avere il giusto interesse mediatico per due notevoli peculiarità. La prima è il recupero per finalità sociali di un bene confiscato alle mafie, cioè si restituisce alla comunità ciò che la criminalità aveva sottratto; la seconda è che questo recupero diventa un progetto per minori fragili che diventeranno cittadini consapevoli, cioè gli effetti benefici di questa operazione si propagheranno nel tempo. Quest’attenzione alla prospettiva è il modo con cui in SdS fiorentina nord ovest proviamo a sviluppare l’innovazione del welfare”.

“Siamo di fronte ad un bellissimo rovescio della medaglia, – dichiara il sindaco Emiliano Fossi – ciò che era usato per distruggere valore ora lo crea per tutta la comunità: daremo il benvenuto a ragazzi che potranno godere di un luogo bello e sicuro, al centro di un progetto che li aiuterà a diventare cittadini adulti. Mi sembra una cosa bellissima”.