Imparare a insegnare in classi multiculturali. Consegnati gli attestati agli allievi dei corsi di formazione di Spazio Reale

CAMPI BISENZIO – Imparare, da insegnante, come insegnare ad altri insegnanti. Un esercizio difficile, più di quanto si creda, se i i soggetti in questione, fra l’altro, si occupano di tutto ciò nell’ottica di un’operatività in campo multiculturale e interculturale. In definitiva è stato questo il fulcro dei corsi di aggiornamento professionale terminati oggi a […]

CAMPI BISENZIO – Imparare, da insegnante, come insegnare ad altri insegnanti. Un esercizio difficile, più di quanto si creda, se i i soggetti in questione, fra l’altro, si occupano di tutto ciò nell’ottica di un’operatività in campo multiculturale e interculturale. In definitiva è stato questo il fulcro dei corsi di aggiornamento professionale terminati oggi a Spazio Reale con la consegna degli attestati: nelle nostre scuole sono sempri più i bambini provenienti da altri Paesi e che portano con sé altre culture anche nel campo del semplice gioco d’infanzia. La preparazione di insegnanti ed educatori impegnati in questa realtà che cambia è stato al centro di questo corso (6 sessioni diverse per 40 ore ciascuno) realizzato con i fondi Fse attraverso un bando della Provincia di Firenze che ha ammesso il progetto presentato da Spazio Reale insieme a E-Ducational.it. La conclusione del corso è stata commentata da Olivia Salimbeni di Spazio Reale e del coordinatore della didattica Massimo De Micco che ha spiegato l’evoluzione della stessa pedagogia che ormai si sviluppa sempre pià in sistema circolare anziché perpendicolare. “L’ausilio di nuovi strumenti come, ad esempio, l’iPad – spiega De Micco – ha permesso lo scambio dei ruoli tra i docenti del corso e gli allievi e ciò è servito anche per ampliare i meccanismi mentali attraverso i quali si elabora l’inserimento di un individuo in un complesso rapporto interculturale”.
De Micco ha spiegato che, nel corso del progetto, è stato possibile scoprire nuovi giochi che si fanno sia nell’infanzia che in età matura in altri Paesi e su questo è stato possibile aprire un confronto più ampio sull’opportunità di usare molto di più il gioco proprio in ambito pedagogico in modo da avvicinare i bambini alla reciproca conoscenza.
Al corso hanno preso parte 84 persone (l’iscrizione era gratuita e metteva il limite dell’obbligo di frequena almeno per il 70% dell’orario) ma in 73 hanno concluso l’intero percorso ricevendo, questa mattina a San Donnino, l’attestato.
Nel progetto sono state coinvolte anche due classi della scuola Garibaldi di Campi che ha ospitato alcune lezioni.