Impianto smaltimento liquami (2) – Maggioranza e opposizione non se le mandano a dire

CAMPI BISENZIO – Le perplessità dell’ex sindaco Adriano Chini, la replica dell’assessore Nucciotti, le critiche del Movimento 5 Stelle, le motivazioni degli assessori Salvi e Ciambellotti. Verte – per il momento – su queste prese di posizione il dibattito sull’impianto di smaltimento liquami che dovrebbe nascere nella zona di via Allende. “Leggo – ha scritto Chini […]

CAMPI BISENZIO – Le perplessità dell’ex sindaco Adriano Chini, la replica dell’assessore Nucciotti, le critiche del Movimento 5 Stelle, le motivazioni degli assessori Salvi e Ciambellotti. Verte – per il momento – su queste prese di posizione il dibattito sull’impianto di smaltimento liquami che dovrebbe nascere nella zona di via Allende. “Leggo – ha scritto Chini su Facebook – che l’assessore Nucciotti ha dichiarato che si tratta di un intervento conforme al piano strutturale e al regolamento urbanistico. A memoria credo di poter affermare che quell’area era individuata per interventi produttivi che utilizzavano alta tecnologia e che non usavano acqua nel processo produttivo”. “Mi dispiace – questa la replica di Nucciotti – che si continua a cercare di screditare il lavoro di un’amministrazione, contestandone i metodi, in maniera strumentale e anche poco credibile e per di più senza fornire alla cittadinanza le informazioni corrette”.

Entrando poi nel merito della questione, “se fino a ora il cattivo odore di Case Passerini ci ha toccato solo marginalmente – si legge in una nota del Movimento 5 Stelle – adesso toccheremo con mano cosa vuol dire il piano di rinascita che le nostre amministrazioni hanno studiato per Campi Bisenzio. Le 186.000 tonnellate di liquami previste ogni anno saranno movimentate da 7.600 mezzi pesanti mentre l’impianto, per funzionare, prenderà dalla falda acquifera circa 9.600 metri cubi di acqua l’anno, per non parlare del rumore con un’emissione sonora di circa 70 dB(A)”.

La replica dell’amministrazione comunale non si è fatta attendere: “Fino all’inizio degli anni ’80 – queste le parole dell’assessore Salvi – le stesse ditte di spurgo gettavano i loro scarti in fognatura o nei pozzi scavati, tanto che oggi si trovano ancora in Toscana aree da bonificare. Se poi vogliamo parlare di scelte di opportunità, perché spaventati dal sentito dire o dal paventato “puzzo”, sarebbe opportuno che tutti riflettessero sul fatto che gli investimenti privati non si possono scegliere o pilotare visto che in Italia vige la libera imprenditoria. Inoltre, se un impianto ha avuto tutte le autorizzazioni previste dalla legge, che in questo caso dipendono dalla Città metropolitana, non può certo essere vietato e spedito altrove solo per convenienza”. “L’impianto – ha concluso l’assessore all’ambiente Eleonora Ciambellotti – rispetta la normativa vigente, anche in materia di emissioni in atmosfera, tutta l’acqua usata per la depurazione viene prelevata da pozzo privato e, una volta depurata, reimmessa nelle tubature di Publiacqua. I servizi offerti dal nuovo impianto inoltre si inseriscono nella corretta gestione del ciclo dei rifiuti, industriali e domestici, permettendo il loro smaltimento nei luoghi più vicini alla loro produzione mentre i mezzi che ogni giorno andranno a conferire nello stabilimento sono circa 30, ovvero meno dell’1% del totale del traffico esistente nella zona”.