In Togo con Mery. Ad Akplolò per le cure sanitarie (2)

CALENZANO – Ecco il secondo articolo che ci invia Mery Coscarelli dal Togo dove è andata insieme all’associazione The Precious Hands. “I giorni passano veloci. Lasciamo Todomè, direzione Akploló. Il nostro primo giorno in questo villaggio inizia con una sveglia un po’ rumorosa, ma si danno tutti talmente da fare che non puoi minimamente arrabbiarti. […]

CALENZANO – Ecco il secondo articolo che ci invia Mery Coscarelli dal Togo dove è andata insieme all’associazione The Precious Hands.

“I giorni passano veloci. Lasciamo Todomè, direzione Akploló.
Il nostro primo giorno in questo villaggio inizia con una sveglia un po’ rumorosa, ma si danno tutti talmente da fare che non puoi minimamente arrabbiarti.
Colazione sotto un patio con i bambini che ci circondano, ci guardano, sorridono e corrono tra le braccia della mamma: a un anno da queste parti è l’uomo bianco (yovo) che fa paura.
È una bellissima giornata di sole e, mentre ci incamminiamo per andare a far visita al capo villaggio, una moltitudine di bambini ci viene incontro; sembrerebbe una colonia estiva e invece no, stanno tutti seguendo una grande novità nella loro vita: Roberto e il suo drone.
È uno spettacolo vederli mentre seguono con gli occhi rivolti in su questo strano oggetto che vola nel cielo.
Il capo villaggio ci accoglie con gioia e ci da il benvenuto. Dopo il doveroso saluto, il dottor Koffi dice che siamo felici di essere qui anche quest’anno, di poter lavorare per loro, collaborare con i ragazzi del gruppo della Croce Rossa e, naturalmente, si scusa del nostro ritardo.
Il capo villaggio risponde che la cosa è reciproca e per il nostro ritardo dice che è “come quando tua moglie ci mette più tempo a cucinare, non puoi arrabbiarti, perché vuol dire che ti sta preparando qualcosa di veramente gustoso”.
Inoltre, ci ringrazia perché abbiamo seguito tutta la prassi e prima di iniziare abbiamo tutte le autorizzazioni ministeriali.
Ed è con la sua “benedizione” che ci incamminiamo verso il dispensario per iniziare il vero motivo della nostra presenza qui: effettuare il maggior numero di visite e consegnare a chi ne ha bisogno farmaci gratis.
La giornata di lavoro è lunga, come la fila che abbiamo trovato. Ma scorre (nonostante il temporale pomeridiano) bene e con la visita di tante donne incinte: com’è bello guardare, all’ ecografo, quei movimenti che si tradurranno nelle parti del corpo della generazione che verrà”.