Inaugurata la nuova sede dell’Archivio della ceramica sestese

SESTO FIORENTINO – Dall’Osmannoro a via Savonarola a due passi dal centro cittadino: l’archivio della ceramica sestese ha una nuova sede adeguata alla propria storia. Oggi sono stati inaugurati i nuovi spazi che si trovano in via Savonarola 37: circa 190 metri quadri di proprietà del Comune, alla presenza oltre che del sindaco Gianni Gianassi […]

SESTO FIORENTINO – Dall’Osmannoro a via Savonarola a due passi dal centro cittadino: l’archivio della ceramica sestese ha una nuova sede adeguata alla propria storia. Oggi sono stati inaugurati i nuovi spazi che si trovano in via Savonarola 37: circa 190 metri quadri di proprietà del Comune, alla presenza oltre che del sindaco Gianni Gianassi e dell’assessore all’economia Roberto Drovandi, anche dei rappresentanti dell’Opificio delle pietre dure, della Sovrintendenza ai beni architettonici e del liceo artistico di Firenze. “La vecchia struttura, ospitata finora all’Osmannoro,  non era facilmente accessibile – ha spiegato l’assessore Drovandi dopo il taglio del nastro –questo spazio potrà invece essere un nuovo importante servizio a disposizione delle imprese e delle scuole del territorio”.

archivio ceramica 2Creato nel 1989, l’Archivio è tornato oggi a nuova vita dopo l’incendio che aveva danneggiato la vecchia struttura all’Osmannoro e la successiva vendita dell’immobile conserva un’ampia documentazione sulla produzione e la storia delle manifatture artigianali sestesi attive tra la fine dell’Ottocento e la Seconda guerra mondiale con numerosi pezzi vincolati e catalogati per facilitarne la fruizione. “Le risorse che abbiamo investito in questa struttura – ha detto poi il sindaco Gianni Gianassi – servono a valorizzare la memoria del nostro patrimonio industriale, e raccontano un passato glorioso che ha visto Sesto Fiorentino essere definita a pieno titolo ‘città della ceramica’. I calchi, le forme, i disegni, i modelli e gli spolveri potranno essere utilizzati per la formazione e la ricerca, poiché il rilancio futuro potrà essere basato solo sull’alta qualità della produzione”. All’interno Archivio ceramicadell’Archivio sono catalogati e archiviati circa 3000 bozzetti e spolveri, 1600 tra modelli e forme delle manifatture sestesi Fantechi, Ciulli e La Perla, cataloghi e documenti provenienti da archivi aziendali, oltre a migliaia di riproduzioni fotografiche di oggetti finiti. Alle imprese del settore potrà essere fornita una serie di “strumenti di lavoro” come copie in gesso dei modelli originali e modelli tratti dalle forme originali. All’inaugurazione odierna sono intervenuti anche rappresentanti dell’Opificio delle pietre dure, della Sovrintendenza ai beni architettonici e del liceo artistico di Firenze.