Inchiesta coop migranti, Forza Italia: “E’ il modello toscano di Rossi…”

FIRENZE/LASTRA A SIGNA – Non c’è dubbio che quanto successo ieri a Lastra a Signa, con l’ufficializzazione dell’inchiesta della Procura di Firenze, sulla questione dei migranti, abbia scatenato non poche polemiche, come dimostrano anche le parole dei vertici di Forza Italia nelle persone di Stefano Mugnai (coordinatore regionale, nella foto), Maurizio Marchetti (capo gruppo in Consiglio […]

FIRENZE/LASTRA A SIGNA – Non c’è dubbio che quanto successo ieri a Lastra a Signa, con l’ufficializzazione dell’inchiesta della Procura di Firenze, sulla questione dei migranti, abbia scatenato non poche polemiche, come dimostrano anche le parole dei vertici di Forza Italia nelle persone di Stefano Mugnai (coordinatore regionale, nella foto), Maurizio Marchetti (capo gruppo in Consiglio regionale), Marco Stella (coordinatore fiorentino, vicepresidente del Consiglio regionale) e Jacopo Cellai (capo gruppo in Comune di Firenze). “L’inchiesta della magistratura fiorentina su alcune tra le principali cooperative che a Firenze e in Toscana gestiscono il settore dell’accoglienza – dicono – dimostra una volta di più ciò che a più riprese avevamo sostenuto, ovvero che il modello toscano tanto vantato dal governatore Enrico Rossi si presta a generare sacche di “discontrollo” in cui si annidano volentieri comportamenti criminosi. Inutile che oggi la giunta regionale si vada in tutta fretta a nascondere annullando di primo mattino la conferenza stampa già convocata sulla questione dell’immigrazione per rilanciare i propri modelli di accoglienza diffusa. La frittata è ormai fatta, e a porvi rimedio è l’autorità giudiziaria”. E ancora: “La verità è che la sinistra ha praticato per anni e anni un buonismo indistinto che nuoce per primi agli immigrati brava gente, confinati in un calderone in cui a pari merito entrano aventi titolo e non, criminali e rifugiati. Questo ha generato tensioni sociali, questo ha generato un modello di accoglienza fumosa, più business che carità, che strumentalizza decine di disperati a mero favor politico, ammonticchiando persone spesso in condizioni nemmeno granché dignitose. I risultati sono nella chiusura di centri come quello di don Biancalani a Vicofaro, a Pistoia, e in inchieste come quella che a Firenze ha prodotto misure cautelari e interdittive. Poi la giustizia farà il suo corso, ma se tutto fosse limpido non ci sarebbero i fascicoli”.