Kirkè, non solo negozio vintage, ma anche uno spazio dell’arte

SESTO FIORENTINO – “Kirké è un modo per dire che intorno a questo nome ruota un mondo. E’ il nome in greco di Circe”. Un lieve sorriso si forma sul volto di Rossella Corsi, mentre il fumo di una sigaretta si annoda nei riccioli biondi che spuntano da un cappello blu in stile marinaro. Il […]

SESTO FIORENTINO – “Kirké è un modo per dire che intorno a questo nome ruota un mondo. E’ il nome in greco di Circe”. Un lieve sorriso si forma sul volto di Rossella Corsi, mentre il fumo di una sigaretta si annoda nei riccioli biondi che spuntano da un cappello blu in stile marinaro. Il mare come la moda sono le due passioni di Rossella e lo si intuisce dal suo laboratorio-atelier di via don Minzoni 21-23, Kirkè, appunto che molti sintetizzano come “negozio vintage”. Sestese, Rossella è stata la prima negli anni Ottanta ad aprire un negozi di “abiti usati” oggi si direbbe vintage, raffinati e di alta qualità. “Il Cantuccio lo ricordano tutti – dice sorridendo ancora – era il 1983 quando lo aprì in via Cairoli”. Da quel piccolo negozio, dal “cantuccio” situato nella strada fuori da ogni via vai midaiolo, sono passati molti giovani dell’epoca. Il Cantuccio ha segnato un perido ben preciso.

“Intorno al Cantuccio si sono sviluppati rapporti e relazioni – ricorda spengnendo la sigaretta – è stato uno dei posti dove già all’epoca si facevano presentazioni di libri, a Sesto, cosa che non avveniva neppure a Firenze: non si presentavano libri nei negozi!. Del resto la mia scelta è stata quella di fare un lavoro per passione. Sono appassionata di bellezza e di moda e penso che sia importante far emergere la propria personalità, essere fuori dalla massa”.

La storia del Cantuccio di via Cairoli si chiude nel 1999 per una scelta personale di Rossella, mentre una nuova pagina si apre con Kirkè.

Kirkè è un ampio open space dove si racchiudo epoche e storie. Sarebbe banale definirlo un negozio di moda. E’ una valigia aperta dove emergono (quasi come arrivassero dal mare nell’isola greca ammaliati da Circe) prodotti di alto artigianato artistico, abiti dal passato sontuoso, accessori irresistibili da indossare, antiche borse in pelle stropicciata, cappelli con veletta, cilindri, mobili, soprammobili, occhiali. Libri e valigie. L’evoluzione naturale da quel “cantuccio” di via Cairoli.

“Ho lasciato Sesto – racconta Rossella – e per 5 anni ho vissuto all’Isola di Capraia. Ho aperto un punto dove ho raccolto tutta la mia esperienza unendo le mie passioni che oltre al mare e alla moda, sono i libri e l’arte. Sesto però ha sempre risposto alle mie proposte in modo fantastico e così dopo la Capraia sono rientrata qui aprendo due negozi”.

Inquieta e determinata come il mare che oggi indossa in un completo blu con larghi pantaloni jeans da donna e una giacca tre quarti ampia e avvolgente, Rossella riparte per la piccola isola toscana.

“Arrivata una seconda volta alla Capraia ho riaperto bottega (il termine le piace e lo usa sorridendo) – dice – però questa volta solo nel periodo estivo, mentre in inverno mi dedico alla mia attività di counselor con gli adolescenti. Lavoro a Castiglioncello per un periodo, poi per motivi familiari torno qui, a Sesto con Kirkè che poi è il nome del negozio di Capraia”.

Allora questo è un negozio di vintage?

“E’ un luogo dove si incontrano le passioni – afferma – e tutto nasce dall’oggetto. L’oggetto vecchio esprime un grosso potenziale di attrazione e riesce a sviluppare interessi e relazioni. Dall’oggetto vecchio si parte, è un pretesto, perchè credo che l’uomo sia un animale sociale. Altro elemento importante per me è la spinta ad un commercio che punti al recupeoro di oggetti, accessori, abiti, mobili. Qui dentro non trovi solo oggetti da acquistare, trovi qualcosa in più”.

Suonano il campanello. Sì, qui a Kirkè si sceglie di entrare, non lo si fa per caso. Rossella ti accoglie, puoi girellare tra i carrelli che raccolgono valigie con occhiali dal sapore retrò, teste e monili realizzati dalla stessa Rossella, cassette dove spuntano scarpe che hanno vissuto epoche diverse.

Ma cosa c’è qui di diverso da altri negozi di abbigliamento?

“L’abito non è solo qualcosa da indossare – spiega Rossella – ma deve esprimere la personalità di chi lo mette e qui aggiustiamo qui vestiti che a volte non sono perfetti sul proprio corpo. Si cuce, si crea, si aggiusta, lavoriamo sulle proporzioni, tutto su misura. E’ la qualità che conta, l’impronta sartoriale. Chi viene qui sa che troverà qualcosa di unico”.

Ma non è rischioso aprire un negozi in una zona lontana dal centro cittadino?

“E’ difficile da un punto di vista mercantile – dice Rossella – ma questo spazio era quello che volevo funzionale e lontano dalle strade del centro. Qui devi decidere di venire. A volte mi dicono che ti ha dato il coraggio? Per avere coraggio ci vuole la paura e credo che a Sesto serva anche qualcosa di diverso. Un luogo come questo dove facciamo esposizioni, incontri di lettura, presentazioni di libri. Questo è un laboratorio un cantiere dove tutto è in movimento. Vedi questi carrelli: tutti gli oggetti sono su rotelle per muoversi. La nostra è un’accoglienza personalizzata. 

Kirkè è aperto dal martedì al venerdì dalle 15 alle 20 e il sabato dalle 10 alle 20. C’è anche una pagina Facebook dove seguire tutti gli eventi in programma e poi se siete curiosi potete sempre suonare il campanello.