SESTO FIORENTINO – Il parere della Conferenza dei Servizi sarebbe una “bocciatura” del progetto edilizio sul parcheggio del viale XX Settembre, con un invito al Comune ad apportare modifiche sostanziali. Questo il parere del Comitato dei cittadini, espresso per bocca di Wladimiro Gasparri, riguardo all’esito della Conferenza dei servizi che si è tenuta il 10 ottobre scorso in Regione, con la partecipazione di Comune, Provincia e Soprintendenza.
Secondo Gasparri, l’esito sarebbe “intermedio” rispetto a quanto lamentato dal Comitato, perché riconosce alcuni difetti, ma non il vizio di fondo del progetto.
“La Conferenza dei servizi pone come dato essenziale della variante il trasferimento della parte edificabile dall’interno della cittadella a fuori, ma sottolinea come l’area sia sottoposta al vincolo paesaggistico relativo al Massiccio di Monte Morello. Un dato che è sempre ‘sfuggito’ all’amministrazione” ha dichiarato Gasparri.
La Conferenza dei servizi in definitiva avrebbe ritenuto “la soluzione processuale proposta eccessivamente impattante”, nonchè estranea sia alla disciplina specifica del Pit, dunque alle norme regionali, sia in relazione al complessivo piano di recupero.
La disposizione sarebbe di organizzare una diversa soluzione planivolumetrica con riduzione delle altezze; “in pratica – ha concluso Gasparri – si tratterebbe di spalmare l’intervento sull’intero parcheggio”.
La prossima Conferenza è fissata per il 27 novembre; per allora il progetto dovrebbe venire modificato seguendo le disposizioni di riorganizzazione. In quella sede verrà dato un nuovo parere sull’intervento.
“Il Comitato sta studiando tuttavia come far emergere un dato che non è stato tenuto di conto – ha detto Gasparri – tutta questa operazione ha un vizio di fondo, l’illegittimità di lasciare totalmente carta bianca al soggetto attuatore, cioè Aladue, un privato, quando l’intervento riguarda un bene pubblico”. Il Comitato ha ribadito più volte e richiamato le istituzioni locali sulla illegalità della cosa, ma si troverebbe di fronte un problema di competenze. Sebbene in via di revisione, la legge attribuisce ancora ai Comuni i poteri decisionali in ambito urbanistico, e né Provincia né Regione sembrano interessati a intervenire nella faccenda.
“C’è sicuramente un’ombra sul governo comunale e sull’azione del sindaco, di cui il comitato non può che sottolineare l’arroganza – ha concluso Gasparri – ancora dopo mesi l’amministrazione non ha degnato di una risposta la petizione dei cittadini che aveva raccolto 3.260 firme”.
Francesce Gambacciani