La fortuna di avere una scarpa slacciata. La strage del Collegino

SESTO FIORENTINO – A volte la fortuna sta dove non te l’aspetti, e così una scarpa slacciata può salvarti la vita. E’ quello che successe 74 anni fa al piccolo Dino Banchelli, che aveva scarpe prestate da un bimbo più grande e proprio per legarsi una scarpa si attardò e rimase indietro la mattina della […]

SESTO FIORENTINO – A volte la fortuna sta dove non te l’aspetti, e così una scarpa slacciata può salvarti la vita. E’ quello che successe 74 anni fa al piccolo Dino Banchelli, che aveva scarpe prestate da un bimbo più grande e proprio per legarsi una scarpa si attardò e rimase indietro la mattina della strage del collegino. Tutti gli altri 23 bambini del gruppo, tutti di età compresa tra i cinque anni e mezzo e i tredici, più il chierico di vent’anni che li accompagnava, furono spazzati via dalle bombe. Il fatto accadde in via delle Porcellane, quasi davanti all’ingresso dell’attuale biblioteca, dov’era la vecchia fabbrica di Doccia e, di fronte, villa Gerini. Il tabernacolo bianco restaurato di recente riporta il punto esatto e la memoria dei ragazzi.
I ragazzini del “collegino” erano appunto i piccoli ospiti del collegio di san Pietro creato nel settembre 1943 dalla marchesa Maria Teresa Pacelli Gerini (cugina dell’allora papa Pio XII) all’interno della villa, e tenuto dai sacerdoti della congregazione di don Orione. Qui grazie alle donazioni di vari benefattori venivano ospitati, alcuni anche di notte altri solo durante il giorno, circa trenta bambini di famiglie disagiate – sestesi e non solo – famiglie che così, visti i tempi duri, potevano essere sollevate dalla cura, dal sostentamento e dall’istruzione dei piccoli.
I ragazzini venivano accompagnati ogni giorno lungo la strada tra le mura alla scuola elementare di Quinto Alto, con il giovane “tirocinante” – aspirante sacerdote Teofilo Tezze, ventenne, a fargli da guardiano e da guida.
La mattina dell’8 febbraio, poco prima delle undici, suonò l’allarme aereo nella zona di Firenze”. Non si sa bene cosa accadde, né perché il gruppetto si trovasse in quel punto invece che alla montagnola, dove di solito scappavano gli alunni della scuola Pascoli durante i bombardamenti, e neanche perché fu bombardato proprio il muro di vIlla Gerini. Su questo sembra l’ipotesi più probabile che gli aerei alleati mirassero in realtà alla villa di Doccia, dove si trovava il commando nazista. Secondo alcuni, fu proprio la presenza di persone vicino al cancello di villa Gerini a confondere i piloti sull’obiettivo. La cosa certa è che invece di Doccia a essere investita dalle bombe fu la strada. Nell’ironia della sorte della sfortuna, fu la scarpa slacciata di Dino a salvarlo facendolo rimanere indietro. L’esplosione, così forte da essere sentita anche a Campi Bisenzio, uccise immediatamente 21 bambini e Teofilo; solo due sopravvissero il tempo per dire qualche parola ai soccorritori. La devastazione fu tale che tra le macerie si continuò a cercare quattro giorni; di tre bambini non era rimasto niente , mentre degli altri, resti di vestiti e parti dei corpi furono ritrovati anche a duecento metri di distanza dal luogo della deflagrazione. Pare che Teofilo Tezze sia stato ritrovato con una mano sul rosario e l’altra stretta alla mano di Aldo, il più piccino, che aveva meno di sei anni, entrambi morti.
L’impressione del fatto, anche se si era in tempo di guerra, fu molto forte; i funerali a San Romolo a Colonnata, con la fila di piccole bare bianche, è stato un’immagine presente nella mente di tutti i sestesi che hanno vissuto quel periodo.
Ogni anno il Comune tiene una commemorazione vicino al tabernacolo, mentre nel cimitero Maggiore, dove sono sepolti i resti delle vittime, a ricordare il fatto c’è un monumento dell’artista Delio Granchi. “Per la pace, la fine delle guerre e degli odi”, c’è scritto su una delle targhe. Nel nostro Paese viviamo tempi brutti, ma ce ne sono stati di peggiori.

Francesca Gambacciani

Fonti:
Pagina dedicata a Teofilo Tezze http://www.unangelo.it/figli%20della%20Divina%20Provvidenza/T/Tezze%20Teofilo.htm
Vinicio Tarli, In memoria delle giovani vittime del Collegino , 8 febbraio 1944 – 8 febbraio 1998. Comune di Sesto Fiorentino