La matematica delle bolle di sapone. Incontro con Sandra Vannini

CALENZANO – Tra le materie scolastiche è quella meno accattivante nell’immaginario degli studenti, è quella che viene messa in un angolo e in certi casi dimenticata. Eppure, la matematica (è di lei che stiamo parlando) se incontrata da vicino, conosciuta, è affasciannte e nella sua logica composta è una materia dai risvolti “artistici”. Per molti, […]

CALENZANO – Tra le materie scolastiche è quella meno accattivante nell’immaginario degli studenti, è quella che viene messa in un angolo e in certi casi dimenticata. Eppure, la matematica (è di lei che stiamo parlando) se incontrata da vicino, conosciuta, è affasciannte e nella sua logica composta è una materia dai risvolti “artistici”. Per molti, però, continua ad essere una materia arida. “Non lo è affatto, purtroppo come accade sempre nella scuola dipende dall’insegnante come far apprezzare una materia” a dirlo è Sandra Vannini, insegnante (anche se ora è in pensione, ma insegnanti lo si è per tutta la vita). Sandra Vannini ama la matematica che, negli anni, anche in quelli più difficili, le è servita per superare dispiaceri e tensioni e l’ha portata a creare sculture artistiche.

Tutto parte dalle bolle di sapone. “E’ una delle lezioni che ho tenuto recentemente alla biblioteca CiviCa – racconta Vannini – parto dalle cose concrete di tutti i giorni, anche dai giochi per bambini, per spiegare la matematica. Questo è il metodo di Emma Castelnuovo, matematica scomparsa da alcuni anni che ho avuto l’onore di conoscere e di diventare sua amica, e che ha messo a punto un metodo di insegnamento che aiuta a comprendere e apprezzare la matematica”.

La passione per la matematica e per l’insegnamento per Sandra Vannini vanno di pari passo: si laurea velocemente (ha le idee chiare già in quinta elementare quando incontra una insegnante che l’avvicina alla matematica) e inizia a insegnare e lo fa sia nella scuola sia nelle attività fuori dal mondo scolastico fondando insieme ad altri insegnanti negli anni 90 il gruppo Mat94. “Vedi – dice – nelle scuole si parte dall’insegnamento delle tecniche, le parti più noiose, e poi si arriva alla bellezza della matematica, ma quando ci si sta per avvicinare i ragazzi sono già ‘fuggiti’ si sono disinteressati. Con il metodo Castelnuovo si parte dall’incuriosire i giovani, si invitano piano piano a scoprire aspetti originali e poi a quel punto sono loro che vogliono conoscere la tecnica”. E’ quindi una questione di metodo. Come tutto lo studio, del resto. “Sono convinta che sia necessario prudurre emozioni – dice Vannini – Senza emozioni non c’è apprendimento, ma addestramento”. Per questo, per fare apprezzare ai ragazzi la matematica, Sandra Vannini sceglie di insegnare alle scuole medie. “Avevo chiara la didattica – dice Vannini – e avevo capito che se si vuole incidere sui ragazzi lo si può fare a livello della scuola media”. Una volta in pensione Sandra Vannini continua la sua attività di insegnante tenendo “lezioni” sulla matematica a CiviCa, partendo proprio dalle bolle di sapone. “E’ nella nostra vita, la matematica – dice e si altera se le faccio notare che è vero basta andare a fare la spesa dove è necessario ‘fare due conti’ – no non è una questione di conti, fosse così sì, sarebbe arida, ma la matematica, se ci pensi è all’interno della musica oppure nell’arte. E quando mi dicono: matematica? Non ci ho mai capito nulla, mi fanno arrabbire”. Oggi oltre a promuovere la matematica a tutti i livelli, Sandra Vannini si occupa anche di teatro e di lettura con il gruppo i “Leggen… dari”. “Lo sai – mi dice Sandra Vannini – quale è la cosa che ancora mi emoziona? Il fatto che oggi molti dei miei studenti si siano dedicati alla matematica e ogni tanto mi chiamano per dirmi: grazie prof!”