“La memoria? Bisogna farla vivere”. La maglia di Nesti al Museo del calcio di Coverciano

LASTRA A SIGNA – “Nino non aver paura di tirare un calcio di rigore…”, canta Francesco De Gregori ne “La leva calcistica del ’68”. E Nino mise il cuore dentro alle scarpe e portò la maglia numero 7. In questo caso la maglia è la numero 6 ed è quella che Fulvio Nesti ha indossato […]

LASTRA A SIGNA – “Nino non aver paura di tirare un calcio di rigore…”, canta Francesco De Gregori ne “La leva calcistica del ’68”. E Nino mise il cuore dentro alle scarpe e portò la maglia numero 7. In questo caso la maglia è la numero 6 ed è quella che Fulvio Nesti ha indossato in Nazionale, insieme a Egisto Pandolfini, anche lui lastrigiano. Quella stessa maglia che ieri pomeriggio, su iniziativa del circolo Acli – La Lanterna, in sala consiliare, è stata consegnata nelle mani di Fino Fini e andrà ad arricchire il patrimonio del Museo del calcio di Coverciano. La “casa” del calcio e della Nazionale, l’unico museo del genere in Italia, il luogo per eccellenza per chi ama questo sport. “La memoria – ha detto Fini – diventa importante se si fa vivere”: Nesti è morto nel 1996, a 71 anni, e ieri sono stati i nipoti, Alessio e Sabrina, a cedere a colui che è stato il medico della Nazionale italiana di calcio, dal 1962 al 1982, il prezioso cimelio. In una cerimonia ricca di emozione e di significati a cui hanno partecipato in tanti e che rientrava nell’ambito di “Storie di sport – 50 maglie in mostra della gloriosa Fiorentina del passato e di oggi. Ricordi fiorentini e lastrigiani”. All’interno dello stesso circolo Acli, infatti, in via Turati, è stata allestita una mostra che resterà aperta anche nel fine settimana (oggi fino alle 19, domani dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 19) e che è stata curata, oltre che dal sottoscritto, da Gianni Taccetti e Leonardo Cappellini con la collaborazione di Roberto Negro. Tre giorni per fare un salto indietro nel tempo, in un calcio che non esiste più, quando il pallone si rincorreva spesso per strada e nelle piazze e il divertimento era alla base di tutto. Così, a fare gli onori di casa in Comune, insieme a Taccetti e Cappellini, è stato il sindaco di Lastra a Signa Angela Bagni (che con Nesti ha un doppio legame visto che era lo zio di sua mamma); insieme a loro l’assessore allo sport del Comune di Signa Marinella Fossi, Maria Federica Giuliani (presidente della commissione sport e cultura del Comune di Firenze), Fino Fini e Maurizio Francini (rispettivamente presidente e direttore del Museo del calcio di Coverciano) e Paolo Allegretti, dell’Unione Nazionale Veterani dello Sport Toscana che ha annunciato la nascita di una sezione a Lastra a Signa intitolata proprio a Fulvio Nesti. Presenti fra il pubblico, fra gli altri, Egisto Pandolfini (“Vorrei vedere lo sport e il calcio in un’altra situazione…”), Beppe Bonardi, presidente onorario del Signa 1914, Stefano Tacconi, membro di giunta del Coni della Toscana, e Roberto Bellocci, delegato provinciale del Comitato regionale della Figc. Calcio ma anche tanta pallavolo, che fra Signa e Lastra a Signa ha sempre recitato un ruolo da protagonista, con l’ex presidente della Pallavolo Lastra Giuseppe Michelagnoli e l’arbitro internazionale Gianni Bartolini. Quasi a sorpresa, invece, il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani è arrivato a visitare la mostra e si è fotografato con una copia de “Il Brivido Sportivo” che celebrava la vittoria del secondo scudetto viola nell’anniversario, l’11 maggio appunto, di quel giorno fantastico per i colori viola.

(Fotografie Roberto Vicario, si ringrazia Marco Ippoliti per la collaborazione)