La piccola storia triste di Equi, un gatto di colonia

SESTO FIORENTINO – Quella che raccontiamo non è una storia di Natale. Non lo è perché non ha un lieto fine e non lo è perché parliamo di un animale. E’ una storia di violenza gratuita nei confronti degli animali, di quelli più deboli, dei gatti randagi. E’ la storia, breve, di Equi, un gatto […]

SESTO FIORENTINO – Quella che raccontiamo non è una storia di Natale. Non lo è perché non ha un lieto fine e non lo è perché parliamo di un animale. E’ una storia di violenza gratuita nei confronti degli animali, di quelli più deboli, dei gatti randagi. E’ la storia, breve, di Equi, un gatto di colonia (con tanto di microchip) in “equilibrio” tra l’amore di chi si è occupato di lui cercando di proteggerlo dalle scorribande e dalle sofferenze derivate da chi lo ha preso di mira fino a portarlo alla morte e l’indifferenza generale. In una facile e ovattata atmosfera natalizia, cullati dai simpatici “gattini” postati sui social che ispirano “like” e “cuoricini”, la storia di Equi può provocare “fastidio” o “rabbia” a seconda da che parte di sta, ma certo colpisce il cuore di tutti coloro che amano gli animali. Il gatto di colonia è morto ieri 21 dicembre e il suo ricordo è stato affidato da chi si è occupato di lui nei suoi 5 anni di vita, una volontaria, una “gattara” una signora che si occupa dei gatti randagi, Annalisa. “A Equi – spiega Annalisa – nell’ottobre scorso, qualcuno ha sparato”. E le complicazioni di tre operazioni lo hanno portato alla morte. “Non lo trovavo più – racconta Annalisa – ed ero preoccupata, poi dopo alcune ricerche l’ho visto nascosto in una siepe con la zampa zoppa, sono riuscita insieme all’associazione Ama che si occupa in convenzione con il Comune, dal veterinario. Subito ci ha detto che doveva essere operato”. Lo operano, ma il risultato non è quello sperato. “Ha subito altre operazioni – spiega Annalisa – ma non ce l’ha fatta”. Annalisa non ha neppure potuto vedere Equi, il gatto al quale era molto affezionata e che aveva curato per cinque anni. “L’associazione – dice Annalisa – ha presentato denuncia alla Polizia perché forse molti non lo sanno, ma il maltrattamento, la violenza e gesti come questi su animali sono punibili. Molti forse non sanno che i gatti randagi sono tutelati”. E.A.