“La sciabola e la zappa”: scopriamo in un libro il Garibaldi signese

SIGNA – C’è un libro, edito da Florence Art Edizioni e scritto da Maurizio Sessa, che permette di conoscere meglio il “Garibaldi signese”. “La sciabola e la zappa. Giuseppe Garibaldi a Villa Castelletti di Signa. Un mese tra memoria, mito e storia (18 maggio – 21 giugno 1867)”, questo il titolo esatto del volume (realizzato con […]

SIGNA – C’è un libro, edito da Florence Art Edizioni e scritto da Maurizio Sessa, che permette di conoscere meglio il “Garibaldi signese”. “La sciabola e la zappa. Giuseppe Garibaldi a Villa Castelletti di Signa. Un mese tra memoria, mito e storia (18 maggio – 21 giugno 1867)”, questo il titolo esatto del volume (realizzato con il contributo del Comune di Signa e il sostegno di Villa Castelletti Signa, Spi Cgil Lega Le Signe e Auser Territoriale Firenze) che contiene alcuni inediti in ristampa anastatica e che sarà presentato sabato 18 maggio alle 11 a Villa Castelletti (con proiezione di diapositive). La presentazione si inserisce nell’ambito della rassegna “Libri al museo” e avviene in occasione di una significativa ricorrenza: il 18 maggio di 152 anni fa, infatti, “l’eroe dei due mondi” varcava la soglia della villa dove avrebbe soggiornato per oltre un mese ospite del marchese Leopoldo Cattani Cavalcanti. A Villa Castelletti, nel 1859, un anno prima che l’Italia divenisse una nazione libera e indipendente, questi aveva fondato un istituto agrario per i figli del popolo dove, con scelta lungimirante, istruzione e lavoro andavano di pari passo. Proprio a Castelletti, Garibaldi – invecchiato, ancora claudicante per la ferita riportata ad Aspromonte cinque anni prima, ma tuttavia indomito, pronto a sguainare la sciabola alla testa dei suoi valorosi volontari – impiantò per oltre un mese il  suo “quartier generale” chiamato a preparare la campagna militare nell’Agro Pontino, culminata nell’infausta battaglia di Mentana. Il soggiorno del soldato-agricoltore Giuseppe Garibaldi a Signa fa riemergere ore palpitanti dalle pagine inedite di un documento scritto nel 1906 da Ferdinando Benucci, all’epoca vice-direttore dell’Istituto Agrario di Castelletti. Pagine che ci raccontano la fede inesausta nelle sorti dell’Italia del Grande Nizzardo. E anche il suo amore per la musica, come attestano due spartiti anch’essi finora mai pubblicati. Ecco allora venirci incontro il Garibaldi “signese d’adozione” dopo il leggendario soggiorno di trenta giorni a Villa Castelletti. Garibaldi sempre uguale a se stesso, ma al tempo stesso sempre originale. In questa apparente contraddizione, il “segreto” dell’unico vero eroe popolare della storia italiana. Saranno presenti Luca Allegri, proprietario Villa Castelletti, Marco Paoli, Spi Cgil Le Signe, Renato Boni, Auser Territoriale Firenze, Angelita Benelli, presidente Associazione Museo della paglia e dell’intreccio Domenico Michelacci, Eleonora Tozzi, direttore del Museo della paglia, e l’assessore alla cultura del Comune di Signa, Giampiero Fossi.

Pier Francesco Nesti