La segnalazione: la chiusura del cantiere Margheri e le angosce di 40 famiglie senza casa

SESTO FIORENTINO – Non c’è pace per i cantieri dell’area a sud di via Pasolini tormentati dai problemi della crisi che hanno coinvolto alcuni operatori che stavano realizzando nuovi insediamenti proprio in quella zona. Oltre all’invenduto (ci chiediamo com’è che le cooperative di abitazione abbiano “invenduto” quando avrebbero dovuto avere i soci all’atto dell’inizio delle […]

SESTO FIORENTINO – Non c’è pace per i cantieri dell’area a sud di via Pasolini tormentati dai problemi della crisi che hanno coinvolto alcuni operatori che stavano realizzando nuovi insediamenti proprio in quella zona.
Oltre all’invenduto (ci chiediamo com’è che le cooperative di abitazione abbiano “invenduto” quando avrebbero dovuto avere i soci all’atto dell’inizio delle procedure) ci sono i problemi di quanti avevano partecipato ad iniziative edilizie come quelle della cooperativa Manta ormai entrata in una spirale tale che ricorda molto quello che accadde, oltre vent’anni fa, ai cittadini che parteciparono alle cooperativa Calvana di Carraia a Calenzano: la cooperativa fallisce e i soci devono ricomprare la casa (in gran parte già pagata) alle banche che vantano crediti. Speriamo che per Sesto non sia così ma, allo stato attuale, ci sono tutti i presupposti.
In mezzo a questa situazione, già preoccupante, si aggiunge anche la situazione del cantiere della società Margheri, cantiere chiuso da tempo sotto custodia giudiziaria (da tempo mèta di ladri che portano via dalla zona recintata tutto ciò che riescono a portare via).
Piananotizie ha ricevuto una segnalazione, da un lettore fiorentino che dice di essere rimasto coinvolto nelle vicende della Margheri. Ci chiede cosa stia facendo il Comune di Sesto Fiorentino per trovare una soluzione a questa vicenda.
“C’è qualche esponente della classe politica che ha preso a cuore la questione? Mi pare – si legge nella lettera – che le istituzioni siano latitanti su una macroscopica operazione di insediamento naufragata in modo evidente. Oltre al potenziale danno ambientale per Sesto, ci sono oltre quaranta famiglie gravemente danneggiate dalla gestione disinvolta degli uffici commerciali del Gruppo, che stipularono i preliminari di compravendita quando la situazione finanziaria della società era già critica, di fatto scommettendo sul suo risanamento mediante il denaro dei clienti, con una fidejussione rivelatasi non eseguibile a posteriori”.
Il “cliente” della Margheri spiega che il proprio legale (civilista) esclude qualsiasi azione penale nei confronti dell’azienda che è già stata indagata, dalla Procura fiorentina, per bancarotta fraudolenta.
Nella lettera ci si lamenta anche della poca attenzione che la stampa dedica a questa vicenda e chiede che l’amministrazione comunale assuma una posizione chiara su questa storia.

Per segnalazioni inviare una mail a segnalazioni@piananotizie.it.