Un’altra puntata de “I diari del tandem” con Giovanni Grossi. Anche stavolta ha lasciato “il sellino” a babbo e bambina, per il tragitto da casa a scuola. Chissà che non diventi una moda…
Si accende il giorno ed improvvisamente dalle case escono bimbi con gli zaini sulle spalle, bimbi che trascinano trolley, mamme che aprono le portiere delle macchine per farci entrare i bimbi con gli zaini o con i trolley. C’è pure qualche babbo in scooter con in spalla lo zaino della figlia. Spuntano da ogni angolo e la città si ubriaca dei loro risvegli. C’è chi sorride, chi è ancora assonnato, chi si morde le unghie e chi una merendina. I bambini sono tranquilli e silenziosi. Gli adulti meno. Insomma è l’esercito delle famiglie che inizia la propria giornata insieme, i genitori vanno a lavorare e nel tragitto accompagnano i figli a scuola. Non mancano bimbi che da soli partono per il loro primo viaggio del mattino. Sono i più diligenti nell’attraversare la strada, nel porre attenzione ai pericoli di muoversi nel traffico.
Stamani in via Lorenzo il Magnifico, proprio davanti al fontanello, qualcuno inizierà la sua giornata in tandem. Ci saliranno babbo Marco e Rebecca. Rebecca guarda con l’aria divertita il tandem e poi il babbo e sembra che dica tra sé e sé: “ma ci devo salire io sopra quel coso?”. Io e Marco ci distraiamo un attimo e lei è già salita sul tandem con il testa il suo bel caschetto rosa. Abbassiamo tutto il sellino ed è la prima altezza giusta per poter poter riuscire a pedalare fino in fondo. Nel dilemma zaino o trolley Rebecca ha scelto il trolley. Sistemiamo il peso della cultura nel cestino e partiamo. Il chilometro che ci separa dalla scuola primaria Pablo Neruda in via della Villa è coperto per 500 metri circa da piste ciclabili. Pedaliamo nei vialetti nel bel giardino di via Lorenzo il Magnifico/via Petrarca. Beh, è un bel modo di iniziare la giornata. Ci sono tanti giochi che Rebecca ritroverà il pomeriggio dopo la scuola. Però prima il dovere. Ora si va a scuola. Si attraversa la strada e si entra nella pista ciclabile ai lati di via Barberinese tra l’hotel West Florence ed il benzinaio. Attraversiamo via Barberinese al semaforo all’altezza di via del Paradiso ed imbocchiamo la pista ciclabile del lato opposto di via Barberinese in direzione via Tosca Fiesoli. Non c’era tempo e voglia di salire su un gioco nei giardini, ma per mangiare una pasta e bere un caffè alla pasticceria la Dolceria c’è sempre tempo. La pasticceria è piena. La sosta è un vezzo per gli adulti perché Rebecca ha già fatto colazione e non è interessata all’argomento. Piuttosto invece è decisamente concentrata e guarda con interesse i movimenti della barista con la macchina da caffè. Praticamente una piccola danza ritmica. “Rebecca frequenta la scuola primaria ed oggi è molto concentrata perché potrebbe essere interrogata a Scienze. Stanno studiando il moto di rotazione e di rivoluzione della terra e, quindi, del perché del susseguirsi del giorno, della notte e delle stagioni”, dice il babbo orgoglioso. E’ bello guardare gli sguardi concentrati dei bambini. Chissà a cosa pensano. Nella testa arriva ogni giorno una rivoluzione e loro non possono concedersi il lusso di perdere nemmeno un attimo di tutto quel ben di dio. Chissà, magari starà pensando che il colpo che ogni volta la barista dà alla leva per stringere la miscela del caffè alla macchina aiuta a completare il moto della terra intorno al suo asse.
Si guarda l’orologio, sono le 8.15, c’è tempo per fare una foto con Umberto Bavetta della pasticceria la Dolceria e con Cristina Zeloni del teatrodante Carlo Monni, che furtivamente stava facendo incetta incetta di tutti i dolci più calorici. Si riparte e Rebecca pedala e, contemporaneamente, segue il suo percorso mentale. Chissà, magari starà pensando che il moto rotatorio delle ruote del tandem provoca un moto rivoluzionario nelle menti degli adulti. E’ giusto non chiedere. I pensieri dei bambini sono un mistero e devono rimare tali per noi. Qualcuno diceva “non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all’amore, il resto è niente”. E questo qualcuno c’aveva ragione, eccome se c’aveva ragione. E il babbo che fa?: “Mi sto divertendo come un bambino con la mia bambina. Ero scettico all’inizio all’idea di andare in tandem con Rebecca, poi invece, invece sono felice di pedalare insieme a lei con il tandem a scuola, come un condottiero che la guida fiero e sicuro”.
Usciamo dalle sicurezze delle piste ciclabili e ci avviamo per via Tosca Fiesoli, via Ugo Foscolo ed i giardini di Don Giorgio Capaccioli. In via della Villa c’è una bella coda di macchine. Scivoliamo a lato. All’ingresso della scuola c’è appena il tempo di scendere e di fare una foto con la maestra Rosa Orza che ci parla della sua idea di fare un giornale in classe. Non ci resta che scrivere. “Ciao Rebecca”. “Ciao babbo”.
Giovanni Grossi
Rebecca poi non sarà interrogata e la sera dirà al babbo: “Mi hai fatto prendere paura per come andavi in quelle strade strette”. “Sicuramente però si è fidata del babbo condottiero”. “Certo, grazie Giovanni, alla prossima”. I suoi pensieri rimarranno un mistero. “Giro giro tondo cambia il mondo…”