Lastra a Signa, perchè si chiama così?

LASTRA A SIGNA – Ma “Lastra a Signa”, perchè si chiama così? E le sue frazioni? Visto che l’origine della città è antichissima, ed ha avuto una storia ricca di vicende, trovare delle notizie certe non è semplice. Ma ci abbiamo provato. “Lastra” è una denominazione comune in molte parti d’Italia e della Toscana per […]

LASTRA A SIGNA – Ma “Lastra a Signa”, perchè si chiama così? E le sue frazioni? Visto che l’origine della città è antichissima, ed ha avuto una storia ricca di vicende, trovare delle notizie certe non è semplice. Ma ci abbiamo provato. “Lastra” è una denominazione comune in molte parti d’Italia e della Toscana per indicare “la pietra”, cioè la pietra miliare spesso posta dagli antichi romani per indicare la distanza dalle maggiori città; si pensi a Sesto Fiorentino, il sesto miglio da Firenze. Nel nostro caso però sembra sia diverso: pare si sia iniziato a indicare così l’antico castello per via delle pietre, le “lastre” appunto, del terreno: “dagli strati di macigno posti verso il poggio e coi quali il paese accomunò il nome”, dice lo storico. Che spiega anche come un tempo, prima che la vicina città di Signa acquistasse importanza, si chiamasse “Lastra a Gangalandi”, per via della famiglia Gangalandi che possedeva il castello. Il chè spiega anche il nome della frazione (con Chiesa) di San Martino a Gangalandi. “Ponte a Signa” è piuttosto semplice, prende il nome dal ponte nuovo sull’Arno; un tempo c’era il traghetto per attraversare il fiume. Storia simile per “Porto di Mezzo”, un tempo Mezzana; anche qui c’era uno scalo con traghetto, e il riferimento al “mezzo” era pe l’antica collocazione su un isolotto, nel mezzo a un punto il cui il fiume si divideva in due rami. Molto più originale, anche se ben nota, l’origine del nome “la Lisca”: la frazione si chiamerebbe così per via di un osso di balena preistorica rinvenuto in questa zona e qui murato sulla facciata di una casa. Una (enorme) lisca di pesce appunto. Per Romolo a Settimo e Sant’Ilario a Settimo pare valga il discorso della pietra miliare che anticamente misurava la distanza da Firenze.

Meravigliosa invece la storia del nome Malmantile. Come precisa anche lo storico Repetti, nell’italiano antico la parola indicava “una cattiva tovaglia da tavola”, e per allargamento di significato, una cattiva accoglienza. Pare infatti che nel quarto secolo dopo Cristo qui si incontrarono nientemeno che Sant’Ambrogio, allora vescovo d Milano, e l’allora vescovo di Firenze (futuro Santo) Zanobi. Ma furono accolti così male che, secondo la tradizione, addirittura scagliarono una maledizione sul casolare che sprofondò. “Miracolo” o meno, il nome è rimasto. Per curiosità, qui nel borgo medioevale dove ogni anno si tiene una bellissima festa sono stati ambientati ben tre commedie, di cui una addirittura di Carlo Goldoni (Il mercato di Malmantile del 1757). E anche le mura di Malmantile poi, come quelle di Lastra e di Signa, vantano tra i progettisti nientemeno che Filippo Brunelleschi. Sarà anche un luogo maledetto…
Francesca Gambacciani
 
Fonti:
Wikipedia – pagina di Lastra a Signa
Dizionario Geografico Fisico e storico della Toscana Repetti, versione online (http://stats-1.archeogr.unisi.it/repetti/database.php#page_1)