Legambiente presenta il rapporto “Pendolaria 2017”: “Risultati lusinghieri per la Toscana”

FIRENZE – E’ una Toscana che viaggia a due velocità. Da un lato troviamo infatti una regione virtuosa rispetto a tante altre, con una continuità negli stanziamenti a partire dal 2012, innovazione del servizio e aumento quantitativo su specifiche linee. Dall’altro lato numerosi sono ancora i disagi quotidiani sul nodo di Firenze. E’ questa la […]

FIRENZE – E’ una Toscana che viaggia a due velocità. Da un lato troviamo infatti una regione virtuosa rispetto a tante altre, con una continuità negli stanziamenti a partire dal 2012, innovazione del servizio e aumento quantitativo su specifiche linee. Dall’altro lato numerosi sono ancora i disagi quotidiani sul nodo di Firenze. E’ questa la “fotografia” che emerge dal rapporto di Legambiente “Pendolaria” dedicato alla mobilità sostenibile e a chi ogni giorno si sposta in treno.

“C’è ancora una regione a due regimi, troppo sbilanciata sulla gomma e, nel campo ferroviario, ancora troppo dipendente dal servizio al top dell’alta velocità – dichiarano Fausto Ferruzza e Fabio Tognetti, rispettivamente presidente e responsabile mobilità di Legambiente Toscana – anche se non dobbiamo sottovalutare i passi avanti compiuti e gli sforzi notevoli sugli investimenti, dimostrati dal fatto che solo la Provincia Autonoma di Trento fa meglio della Toscana sulla percentuale del bilancio destinata al miglioramento del servizio per i pendolari”.

Le Regioni non sono tutte uguali come si evince dal rapporto e la Toscana è tra le regioni più virtuose in tal senso: in valore monetario, fra il 2006 e il 2016 sono stati investiti complessivamente oltre 428 milioni di euro per il sistema ferroviario (di cui 427 solo per i servizi aggiuntivi). Per quanto riguarda, invece, la spesa regionale per tutte le infrastrutture (finanziamenti 2003 – 2017 in milioni di euro) questo il “bilancio”: per le strade 748,94, per le ferrovie 315,43 con un valore percentuale sul totale 2003 – 2017 di 70,3% per le strade e 27,5% per le ferrovie. Importante il dato sul numero dei passeggeri annui che si registrano nelle città nazionali sia per linee di metropolitana, sia per tram che per autobus. Tra le città in cui non c’è metropolitana, è Firenze a presentare i dati più alti di Tpl, con quasi 100 milioni di passeggeri annui, dovuti anche alla linea di tram che ne conta da sola oltre 13 milioni.

Arrivano altre buone notizie anche per due delle linee più disagiate della Toscana: la tratta Empoli-Siena della direttrice per Firenze, che necessita di lavori infrastrutturali di raddoppio, ma anche il graduale rilancio della tratta Siena-Grosseto, dove transita un solo treno (lentissimo) per senso di marcia nell’orario tra le 7 e le 9. Nel primo caso il raddoppio sulla tratta di 11 chilometri tra Empoli e Granaiolo è diventata una priorità anche della Regione visto l’inserimento dell’intervento nel Piano regionale integrato per mobilità (PRIIM). Nel secondo caso si tratta di una linea non elettrificata e tutta a binario unico che però rappresenta una straordinaria risorsa per il futuro di territori che oggi non hanno alternative per muoversi al trasporto su gomma. Buone notizie dalla linea Firenze-Pistoia-Lucca-Viareggio dove giunge finalmente a compimento il lavoro di rimodulazione dell’offerta reso necessario dalla spending review, Si tratta infatti dell’area tra Firenze, Pistoia, Lucca, Pisa, Livorno dove, nel raggio di circa 100 chilometri, vive il 40% della popolazione regionale.

“Un’altra risorsa importante, su cui dovrebbe puntare la Regione, – spiegano da Legambiente – è quella della progettualità sul Tram-treno della Piana. La proposta riguarda l’area vasta Firenze-Prato-Pistoia in cui si potrebbe inserire un sistema integrato di tramvie e linee ferroviarie tra Firenze, Campi Bisenzio e Prato”.