Liberazione. La musica nella piazza vuota, il sindaco Falchi “è importante non abbassare la guardia”

SESTO FIORENTINO – Una rosa rossa lasciata e un disegno infantile con  una scritta tremante “W i Partigiani!” appoggiati sul monumento al Partigiano di piazza De Amicis, per ricordare il 25 aprile giornata della Liberazione. Una cerimonia anomala quella che si è tenuta per ricordare la Liberazione dai nazifascisti avvenuta 75 anni fa. In piazza […]

SESTO FIORENTINO – Una rosa rossa lasciata e un disegno infantile con  una scritta tremante “W i Partigiani!” appoggiati sul monumento al Partigiano di piazza De Amicis, per ricordare il 25 aprile giornata della Liberazione. Una cerimonia anomala quella che si è tenuta per ricordare la Liberazione dai nazifascisti avvenuta 75 anni fa. In piazza ad accopagnare il sindaco Lorenzo Falchi e il presidente di Anpi Roberto Corsi durante il rito della deposizione delle corone ai monumenti, il Gonfalone del Comune e l’associazione carabinieri in rappresentanza delle altre associazioni. La piazza vuota, situazione necessaria per l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo. La cerimonia è arrivata comunque nelle case grazie alla diretta Facebook.

“Insieme alla gioa per la celebrazione della Liberazione, in assoluto la più importante per la nostra Repubblica c’è un senso di inquietudine per la piazza vuota dovuta al rispetto delle norme per l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo”. Così il sindaco Lorenzo Falchi ha aperto il proprio intervento dopo la deposizione delle Corone al monumento ai Caduti e dopo l’Inno Nazionale e Bella Ciao.

“A causa delle norme di restrizione – ha detto il sindaco Falchi – quest’anno abbiamo tenuto la piazza vuota. E’ una celebrazione fatta in modo diverso, ma questo non deve far dimenticare l’importanza di una data come il 25 Aprile, Ricoridiamo che ha dato la vita e di rivoltarsi contro una dittatura. La festa della libertà ottenuta grazie al sacrificio dei partigiani e di tanta gente da cui è nata la Costituzione. E’ importante in momenti come questi non abbassare la guardia, spesso in periodi come questi, le situazioni di emergenze portano rischi per le democrazie”. Il sindaco ha poi riportato l’attenzione all’Europa e al caso dell’Ungheria. “Se questo accade nell’Europa di oggi deve farci riflettere” ha detto il sindaco Falchi. “Ancora una riflessione. L’Italia del 1945 ed oggi: dobbiamo provare a capire un Paese, quello del 45, che usciva da una dittatura e da una guerra e come riuscì a risollevarsi con la Resistenza, se facciamo un parallelo con Italia di oggi, visto la situazione triste che stiamo vivendo, dobbiamo interrogarci su come ricostruire questo Paese quando l’emergenza sarà cambiata. E questo è un compito che spetta a ciascuno di noi. La liberta non è acquisita la dobbiamo conquistare ogni giorno”. Il sindaco ha poi chiuso con una frase di Luis Sepulveda, lo scrittore cileno scomparso recentemente. “Sepulveda che ha sofferto gli effetti della dittatura cilena – ha ricorda il sindaco Falchi – ha detto: la libertà è uno stato di grazia e si è liberi solo quando si lotta per conquistarla”.