Maltempo nella Piana, il Consorzio di bonifica: “L’importanza della prevenzione”

CAMPI BISENZIO – Dopo la giornata già impegnativa di ieri, è stata una notte di grande allerta per gli uomini del Consorzio di Bonifica dell’Area Fiorentina. Tutto il personale consortile si è attivato per controllare la situazione dei corsi d’acqua della Piana e per far lavorare al meglio gli impianti che pompavano artificialmente l’acqua, evitando […]

CAMPI BISENZIO – Dopo la giornata già impegnativa di ieri, è stata una notte di grande allerta per gli uomini del Consorzio di Bonifica dell’Area Fiorentina. Tutto il personale consortile si è attivato per controllare la situazione dei corsi d’acqua della Piana e per far lavorare al meglio gli impianti che pompavano artificialmente l’acqua, evitando allagamenti. Dal tardo pomeriggio di ieri sono stati attivati gli impianti idrovori della Viaccia e del fosso di Piano, fra Signa e Campi Bisenzio, mentre sono state chiuse le paratoie alla confluenza del Fosso Reale nel Bisenzio. È stato poi necessario attivare l’impianto idrovoro di Crucignano, nel Comune di Campi Bisenzio, posto alla confluenza del torrente Marina con il fiume Bisenzio, per regolare e mantenere costanti i livelli dei canali di acque basse della zona di Fornello. Nella notte sia Arno che Bisenzio hanno superato gli argini, riempiendo d’acqua l’area dei Renai che, storicamente, funziona come una cassa di espansione naturale. Uno sversamento così consistente dell’Arno nei Renai non avveniva comunque dal 1992. Verso le 10 di stamani è passati il colmo di piena dell’Arno a Ponte a Signa: i livelli sono ora in discesa e non ci dovrebbero ulteriori criticità. “Ora tutti al lavoro per prevenire al meglio altri eventi come questo – ha detto il commissario del Consorzio di Bonifica dell’Area Fiorentina, Marco Bottino – che potrebbero avere esiti drammatici sul territorio. Si è rivelata importante la scelta di far rimanere ‘all’asciutto’ i canali pompando via l’acqua fin dalla mattina, prima dell’arrivo delle piene di Arno e Bisenzio. Questo non solo ha consentito di regolare al meglio il reticolo di bonifica, ma ha permesso, nel momento del bisogno, di far defluire le acque del Fosso Macinante e della Goricina nei canali di bonifica, evitando la loro tracimazione in zone abitate. Questo evento insolito deve far riflettere in futuro su una migliore e diversa gestione di questi due corsi d’acqua ricadenti sotto la responsabilità del Comune di Firenze”.